• « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino

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“Non mi interessa quello che fai per vivere. Voglio sapere che cosa brami – e se hai il coraggio di sognare di incontrare ciò che il tuo cuore desidera. Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se rischierai di sembrare un pazzo – per amore – per i tuoi sogni – per l’avventura di essere vivo.”

mercoledì 13 gennaio 2010

Cuenca















Cuenca
Dopo 10 giorni di fiesta sono arrivata nella tranquilla Cuenca, città coloniale patrimonio dell unesco ricca di negozi con delle belle chiese.
Qui ho aspettato la coppia di como, L’Ale e la Katia per proseguire poi verso il peru insieme.
Il 6 gennaio , a Cuenca si è festeggiato il carnevale, grottesca parata di carri spartani, per lo più una burla contro i politici sud americani, e la città che fino ad ora mi era parsa tranquilla inanimata si è rivelata piena di gente festosa … sembra un po’ tratto da un libro di Garcia Marquez…è che sto leggendo Cent’ anni di solitudine e un po’ mi influenza lo stile…: ) , anche qui il piatto forte è il menù da 1,50 Usd, sopa, arroz,pollo e bibita, se sei fortunato anche un dolcetto.Trovare un caffè decente impossibile, solo a Montanita avevo trovato un bar che faceva il coffee con la Moka, lo pagavo come un pasto però…

L’ecuador ha un leggero problema con l’acqua e l’eletricità, in tutto il paese viene tolta o l’acqua o la corrente, se sei fortunato non capita mentre sei insaponato o in una giornata dove tutti hanno defecato…mi sembravano i bagni toys toys del Pistoia Blues…

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