• « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino

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“Non mi interessa quello che fai per vivere. Voglio sapere che cosa brami – e se hai il coraggio di sognare di incontrare ciò che il tuo cuore desidera. Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se rischierai di sembrare un pazzo – per amore – per i tuoi sogni – per l’avventura di essere vivo.”

venerdì 31 dicembre 2010

Sydney

Sia all’ andata che al ritorno nessuno mi ha controllato il passaporto o il biglietto ( biglietto per modo di dire, dato che serve solo avere il numero della prenotazione) qui ho trovato la RyanAir asiatica, la Tiger, non economica come la Ryan ma con le stesse procedure.
A Sydney mi ha ospitato un vecchio amico italiano, Colin , che era da anni che non vedevo, l’ultima volta è stata ad Amsterdam. Bello mi è piaciuto ricordare i vecchi tempi e parlare un po’ il dialetto, mi ha scarrozzato per la città tra spiagge e birrerie, ho trovato la mia birra australiana preferita, la Cooper Ale e il Bourbon preferito, quello al miele. Sono stata invitata a pranzi e BBQ tra un gruppo multietnico, tra indiani e filippini non autisti o lavapiatti ma gente di successo, in effetti io ero l’unica senza lavoro a cazzeggio.
La città è bella, forse la preferisco a Melbourne, c’e più vento e l’aria non sa di neve ma di mare. Pro nel vivere in Australia: Stipendio elevato, qualità della vita ottima, la corruzione è minima, libertà di stampa, la gente si fa i fatti propri Marduck ( proprietario delle tv OZ )non è in politica; contro: Il sistema sanitario è un po’ a pagamento, hai solo 2 settimane di malattia all’ anno e essendo vicini al buco dell’ozono devi farti controllare la pelle ogni anno, rischio di tumore alla pelle elevato( sarà esattamente come l’africa o l’argentina , ma la su certe cose sorvolano) conclusione forse è meglio non avere i soldi per comprarsi la casa, avere i vicini che mettono in piazza i fatti tuoi, avere la corruzione in ogni campo ma andare dal medico gratis, prendere il sole al fiume oglio senza scottarsi e stare a casa in malattia se non ho voglia di andare al lavoro. L’italia in fondo non è male , se hai i soldi , un lavoro a tempo indeterminato due case di proprietà e come malattia hai solo il raffreddore…forse è meglio che sto qua ancora un po’ allora.
Ci vivrei però non mi danno la working visa.
Qui, come In NZ e Usa, ti danno il visto turistico se non hai precedenti penali, se ti beccano senza, non puoi rientrare per 3 anni, se ti beccano a lavorare, aspetti 10 anni , se hai rubato , non rientri più, se hai ucciso ti uccidono, non è vero , questo solo in America ( senza fonte) se arrivi con il gommone ti accolgono e se non hai un motivo valido ti rimandono a casa, non gli interessa se gli dici che non hai più casa, non c’e cibo e una guerra in corso, non è un motivo valido anche perché se non hai i soldi per restare non ti ci vogliono, se hai più di 30 anni non ti vogliono perché, se sei donna, il tuo sistema riproduttivo è lento e se sei uomo ti fa male la schiena il venerdì, se hai più di 60 anni devi pagare un bonus di 20 mila dollari. Gli italiani sono più buoni, danno un opportunità a ladri e assassini e ti danno pure un sussidio e una casa, sennò i 50 cinesi dove li metti a lavorare, sarà che il governo si sente in colpa per ciò che Carlo Magno o Marco Polo han fatto nel passato ( ndr Australia vs Aborigeni) o la chiesa che con le crociate a fatto un po’ di ammazza ammazza qua e la , in nome di Lord Valdemor chiaro, anzi potrebbe pensarci la chiesa a donne e bambini…anzi , speriamo di no.
E' meglio non far sempre cio' che si vuole, ma voler sempre cio' che si fa'.(tolstoj)

venerdì 10 dicembre 2010

the great ocean road

C’era una volta un inglese puntiglioso, un francese francese, una Olandese gigante, una bambina colombiana e un’Italiana perfetta sotto ogni punto di vista in gita con un Wicker (traduzione: malefico) camper per la Great Ocean Road per cinque giorni tra
canguri saltellanti intorno alla tenda di primo mattino (la perfetta ovviamente ha dormi to in camper) e pappagalli colorati che saltellano sul tavolino A4 durante la colazione. Per la colazione ho mantenuto lo stile di San Cristobal, pane e banana e dato che avevo bisogno di energie una pennellata abbondante di nutella..ops sarà per questo che mi chiamavano gordita!?!
Il tempo non è stato dei migliori e il vento antartico di certo non ha aiutato molto ma, ancora una volta, un inchino davanti alla natura e come dicono qua… BBBBBBiutiful.
La Ocean Road costeggia il sud dello stato di Victoria e la vista si perde a distanza tra scogliere e ponti di pietra formati dagli anni. Nella via del ritorno abbiamo attraversato un parco nazionale e qui il via a Koala (per niente teneri come orsacchiotti ma piuttosto feroci come orsi) Wallabi (cangurini grigi) che ti attraversavano la strada e come gatti si fermavano fissare i fari….sveglia sei un cangurino di un metro non un gatto di venti centimetri!! Il tutto circondato da boschi, eucalipto e coline rocciose. Una bella gita, per lo più per i posti che per la gente, l’Adelita era tutta un'altra cosa.
You cannot discover new oceans unless you have the courage to lose sight of the shore

mercoledì 1 dicembre 2010

Melbourne

Australia (Aussi- Oz) come gli States è grande e anche qui, c’e spazio per tutti e anche di più, grandi case con grandi giardini, è primavera e quindi tutto è in fiore, c’e aria di neve (e qui l’aria arriva direttamente dal Polo Sud e non è poco) e come il Marzo pazzerello esci col sole, ma porti l’ombrello.
Le persone sono educate, parlano un accento un po’ grossolano (scusate ma sono stata a Harvard), guidano a desta, gli aborigeni sono solo il 2 % della popolazione e per la maggior parte ubriachi e aggressivi (senza fonte- da verificare, io ho incontrato solo un' aborigena all'ufficio turistico, non ubriaca ma non certo miss simpatia) il 50% è di origini cinesi (si insomma Asia, tanto sono tutti uguali) e la colazione la fanno con una crema a base di lievito. I mezzi di trasporto sono cari e dopo mesi ho trovato un mercato dove c’e qualsiasi tipo di cibo uno voglia, qui posso fare tutte le ricette che voglio e son sicura di trovare tutti gli ingredienti da qualsiasi parte del mondo, il nord è a clima caraibico e quindi nella frutta di stagione tra mele e le tristi pere ( mi piacciono solo con il cioccolato) ci trovi avocado e mango. Sfortunatamente non hanno il ritmo e quindi qui non balla e non canta nessuno, ma forse mi ero abituata troppo bene in Messico con gli argentini canterini.
Attività Cs molto presente e quindi al via meeting e incontri e gite in campagna.
La Country side (campagna ma detta cosi fa più in) è come la campagna della bassa bresciana, ma con pecore al posto di mucche e cascine che sono ville grandissime e tra una casina e l’altra c’e tutto Urago (il mio paesello) come campo, senza mais, ma con erba e a volte puoi percorrere tutta la pianura padana per incontrare una villa. In Melbourne ho re incontrato Ara conosciuto a San Francisco, Jan incontrata in Arizona e Natasha incontrata in Vietnam tre anni fa…piccolo il mondo no?
Michele un ragazzo romano mi ha ospitato a casa dello zio Italo –australiano e un altro omone Australiano, persone deliziose, insieme abbiamo fatto delle gite fuori porta con amici di famigli di origine abruzzesi su per i monti e in giro per la città.
Lo zio e forse come altri Australiani con genitori italiani parlano il dialetto d’origine, quasi mai ho sentito un accento bresciano neppure negli States, ma napoletano e veneto sì. Dove son emigrati i bresciani ..in Russia? Mi devo informare in quale città estera il Manzo all’Olio o la Tinca al forno è un piatto famoso come la pizza o l’ Amatriciana. Potrei importarla io, non la Tinca ma la ricetta!
Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.

sabato 13 novembre 2010

Little Miss Adelita

Cosa c’e di più bello di una gita al mare a bordo di un furgoncino anni ’70 VW? Se ci aggiungiamo poi che i compañeros di viaggio sono un’argentina boluda, Sofia due messicani norteñi, los Lics un argentino brontolone, il Che Gerardo già si potrebbe dire che è ottimo , concludo in bellezza dicendo che la meta è una delle mie cittadine favorite quasi nel mondo, Mazunte, come non ci si può innamorare di un paesello che da nome alla farmacia Farmazunte. Abbiamo anche caricato due argentine bionde, una delle due mi chiamava “Gordi “( cicciottella)
da 1 a 10 quanto mi può stare simpatica?Le dieci ore di viaggio sono state piacevoli tra un mate e l’altro, pausa pranzo lungo un fiume e per la notte abbiamo accampato da abusivi in una Palapa sulla spiaggia. La cena amata dai messicani è composta da mais, fagioli e uova, se fosse per loro si mangerebbe cosi sempre..ovviamente accompagnati da tortilla de mais e innaffiate dalla Caguama, birrozzo da un litro, prende il nome dalla specie di tartaruga grande .
A Mazunte l’accampamento non è stato da meno, tenda all’ombra, uso del fuoco, doccia e vista mare e dato che ormai sono addict, wifi nelle vicinanze. Posso vivere senza telefono e tv ma una sbirciatina alle mail la devo dare, così solo per vedere chi mi pensa e sapere un po’ i fatti degli altri. Io sono stata la cocinera per tutto il tempo e non perché non volevo lavare i piatti ma perché un giorno di fagioli basta e avanza e devo dire che ci siamo trattati bene, pasta con camarones compresa! Deliziata dai complimenti culinari, mi han chiesto come faccio a saper cucinare bene e la risposta è stata che son nata mangiando bene, per questo gli italiani aprono ristoranti ovunque, cose semplici ma buone, l’ingrediente è tutto, olio d’oliva vale doppio. Cosa che non avrei mai fatto se fossi stata da sola un tour per vedere i delfini …e li ho visti! Tanti, tutti insieme, naturalmente con le mie super doti natatorie (chiederò il rimborso alle piscine di Chiari e all’istruttore idiota) io li ho visti da pochi metri, gli altri no, più agili ci hanno nuotato vicino vicino, però li sentivo, secondo me mi prendevano per il culo! Guarda l’umana gordita che non riesce a respirare con il boccaglio! Se vi prendo, vi faccio alla parilla! In realtà la carne di delfino è nociva, contiene Mercurio, io da piccola ci giocavo sempre (molti termometri rotti) e quando mi viene nella mano un termometro, vorrei romperlo per tenere il mercurio tra le mani. Mercurio, amianto, medicine ritirate dal commercio, i bambini degli anni settanta hanno degli anticorpi in più, parentesi amianto nella maggior parte del sud America è ancora in uso e abuso. Delfini, tartarughe in accoppiamento e pesci corallo, e se non fosse stato per il mal di mare sarebbe stato tutto perfetto, che non sono amante della montagna, si sa, ora anche il mare mi ostacola, il fiume Oglio l’ho quasi bevuto tutto da piccola, il lago è freddo, la campagna ha tanti insetti, la città mi chiude i pori della pelle, vabbè io rimango in macchina! E anche la gita fuori porta si è conclusa tra baci e abbracci con la speranza di incontrarli nuovamente lungo il cammino e come il finale di Little Miss Sunshine non importa quanto diversi siamo, siamo una famiglia e dopo una cassa di cauama ancora di più.
Ovviamente non potevo lasciare il Messico senza
fermarmi ancora a San Cristobal per festeggiare nuovamente con Los argentinos il mio farewell.Un arrivederci al continente americano tra empanadas, hot dogs y tamales, tra pinche mexicano, fucking gringos y boludos argentino, tra cumbia e salsa tra Caguma y Goose Island.
Forse il mio ambiente è l’aeroporto poiché per raggiungere il prossimo continente, ci passerò due giorni e l’aeroporto di Auckland è il migliore, si dorme comodi e ti danno ilo Toblerone e JB gratis!
I think I need to find a bigger place 'cos when you have more than you think
you need more space

domenica 31 ottobre 2010

San Cristobal

Ed eccomi a San Cristobal de la Casas, nel Chiapas, terra di combattenti e di comunità orgogliose delle proprie radici che rivendicano la loro indipendenza. Durante il periodo delle piogge nel Chiapas piove! Senza fermarsi! E cosi l’umida ma bella San Cristobal mi ha accolto. Città rilassata e rilassante festosa e perfetta per far festa. La popolazione è divisa tra i locali che si fanno i fatti propri, i locali che s’integrano con i turisti, i turisti che si credono locali e i turisti che ormai turisti non sono più. Tripudio di francesi biondo rasta che si credono zingari dei Balcani, in Italia la maggior parte delle persone che vivono in San Cristobal sarebbero chiamati fricchettoni o sballoni, qui loro si definiscono alternativi Radical Chic e ovviamente artisti di strada. Qui ho iniziato a lavorare, non un solo lavoro ma ben tre, uno in un ostello in cambio di vitto e alloggio e paga che non è male, l’altro in un bar cinema, paga, cine gratis e cena e se non bastasse mi son anche spacciata per professoressa d’italiano, corsi d’italiano a go gò, e il tutto per la grande paga di 150 euro in totale. WTF! L’ostello dove lavoro oltre che essere bello in sè è anche circondato da bella gente, gli ospiti ormai fanno parte del personale, si cena e si esce insieme. Per il mio compleanno persone appena conosciute hanno organizzato una festa fantastica ho persino ricevuto dei regali! Ho festeggiato anche il mio anno di viaggio, devo dire con mia grande sorpresa, un anno fa mai avrei pensato al viaggio qual è stato. È stata un’ottima annata, un anno pieno, un anno speciale, vediamo di fare anche del prossimo un anno speciale, qualcuno ha scritto che non bisogna per forza fare il giro del mondo, però il giro del mondo aiuta, oppure aiuta incontrare gente diversa, o semplicemente avere un altro rapporto con la vita, con chi ti sta attorno e con il luogo in qui si vive.
Good things in life aren’t things

giovedì 7 ottobre 2010

trittico del nord

In Messico nessuno ha idea di dove vive, di dove lavora, ma mi domando, qui nessuno si fa i cazzi degli altri?
Io in ogni luogo dove lavoravo sapevo tutto, dove era la banca, che strada fare, quante volte le ragazze dell’ufficio accanto andavano in bagno..qui no, pare che nessuno sappia nulla, vivono ignorando.
Piccolo Tour per il nord, grande delusione di Guadalajara, non andateci se non dovete, a meno che non siate anche voi ospiti in una villa enorme o capitate nel mercatino artigianale della domenica con gruppi delle varie etnie che si cimentano in balli surreali folklorici ( tipo danza della pioggia insomma).
Mazatlan cittadina sul mare, bruttina, dove tutto è messicano, chi ti fa i massaggi o i tatuaggi in spiaggia, i venditori ambulati e i turisti e cosa buffa, per la spiaggia girano musicisti composti da piccole orchestrine con contrabbasso e fisarmonica..ingombranti sotto il sol leone no? Imparare uno di quei flauti peruviani non sarebbe più pratico? Fufuufufufufufuuu (Titanic). Però nella mia gita verso nord ho ritrovato la Vernazza (5 terre) messicana senza scale e senza mare, Guanajuato. Bella tutta colorata, città natale di Cervantes, non ho avuto il coraggio di comunicagli che è spagnolo, ci sono statue ovunque, persino del Don Chisciotte e Sancho, hanno persino un festival in suo onore. Qui dopo tanto sono stata in un ostello, alla fine l’ostello mi piace, puoi rubare gli Shampoo , scherzo, si può usufruire di ciò che qualcuno lascia alla portata di tutti, cibo compreso, beh se uno non mette il nome diventa uso comune. Io metto il nome su tutto e se mi sparisce il cibo divento una belva!
Ho mangiato per tutta la cittadina i Tamalas, mi son sempre piaciuti, dalla prima volta che li ho assaggiati in Guatemala, dopo averli eletti cibo preferito in Bolivia , beh si , li non c’era molta scelta e anche qui in messico, ogni popolo dice che c’e una ricetta segreta e che è unica del proprio stato.
Tutti i Tamales del mondo sono uguali!
Il Viaggiatore viaggia solo, non lo fa per tornare contento, lui viaggia perchè di mestiere a scelto il mestiere di vento.

mercoledì 22 settembre 2010

messicoDF

Messico e nuvole e direi che dall’alto è la prima cosa che mi è venuta in mete, sotto le nuvole, l’immensa Città del Messico, in Messico ci sono già stata e nella capitale anche ma solo per tre giorni, e devo dire che in due settimane stavolta l’ho
vista meglio, sicuro che non ci vivrei però!
Qui sono stata ospite da una ragazza messicana, le messicane di tutte le età si truccano molto, sono rimaste un po’ allo stile anni 70, vogliamo avvisarle che l’azzurrino non usa più, così come le sopraciglia alla rondine e vade retro alla pelle lucida e a proposito di pelle qui l’acne pullula, non solo tra gli adolescenti e non so se è per i grassi che ingurgitano o per lo smog. Città del Messico, chiamata DF, chiamata Chilangolandia, città festosa, immensa. DF come NY, una metropoli culturale con tanto da offrire e con topi per la strada, DF come Milano con i locali e festini della gente “Bene” e mendicanti per starda,DF come Cartagena meno affascinante ma con lavoro per tutti i Narcos, DF come La Paz un mercato a cielo aperto e il profumo di mais sostituisce l’odore dei feti di lama putrefatti.
Dopo i tre mesi di civile comodità negli States, sono ritornata alla carta igienica nel cestino, all’acqua non potabile, alla pessima connessione Internet, sarò diventata troppo comodamente civilizzata?
Che cosa definisce uno stato civilizzato! Possibilità di studiare gratuitamente? Buoni pasto per tutti? Ops sto parlando di Cuba! Uno stato che di sicuro necessita una visita, non ne parlo finché non ci vado, mi han detto poi che potrei passare per cubana! Io la vedo dura, vabbè che mi scambiavano per Boliviana di Santa Cruz! ! Se tolgo i buoni pasto e metto cure mediche e medicine gratis parliamo invece dell’ Argentina, quando parliamo invece dell’Italia aggiungo che a scuola ti devi portare la carta igienica e se sei di Adro è verde e mentre la fai il Senutur ti guarda!
Qui nel DF, ho fatto molto, tra cui volontaria in una giornata di conferenze e sia ben chiaro che ha stimolarmi sono stati la presenza di Koffi Annan e Lerry King non certo caffè, bibite dolci di ogni tipo a ruota libera tutto e dico tutto il giorno e se questo non mi voleva convincere anche il pranzo gratis. Essendo vicino il Bicentenario (festa della liberazione dagli spagnoli) tutto o quasi ha i colori della bandiera, quindi un po’ mi sembrava di stare in una Little Italy stile Messico e anche qui come a BA, mi son vista le sfilate per il Bicentenario, con carri e maschere che rappresentavano la storia del Messico e come si suol dire Tanta Robba! Dagli aztechi alla Samba, dalla lotta Giaguari e Puma al Santo, famoso lottatore wrestling messicano, venerato quasi come un Dio. Citazione per il museo di Frida Kahlo, non per il museo in se ma per Frida.
Cada (tic-tac) es un segundo de la vida que pasa, huye, y no se repite. Y hay en ella tanta intensidad, tanto interés, que el problema es sólo saberla vivir. Que cada uno lo resuelva como pueda.”

sabato 4 settembre 2010

Boston

Ma quant’è bellina Boston?
Ed Harvard poi? Li sono tutti fighi, giovani, belli e vestiti bene. Il campus mi ha accolto bene, gelato gratis per tutti! Si ok solo per gli iscritti ma sai com’è, la parola gratis è un richiamo troppo forte. Ho scordato di menzionare che qui, nei bar, ti danno il refil, cioè paghi una volta la bevanda (soda) e poi ti riempiono il bicchiere gratis, la prima volta che l’ho scoperto mi son bevuta 4 limonate…l’acqua manco a dirlo è gratis e il rifil del caffè (tazzona da 4dl) sono 50 cents.
La città dei viali, delle piazzette ombreggiate per leggere un libro della Little Italy pulita e ordinata.
Sono stata nella zona irlandese e con alcuni Cs siamo finiti in un bar con Guinness economica e con seminterrato per fare a botte, tipo Fight Club, i clienti tipici del bar basso ceto ma cordiali e gentili.
Il ragazzo che mi ospitava accoglieva tutti i Couchsurfer all’ultimo minuto, quindi in una settimana ho diviso il salotto con una cinese ….non vorrei ripetermi ma i cinesi a me proprio non piacciono, questa poi, pur vivendo da 4 anni in Canada, è ancora convinta che la Cina sia lo stato più bello al mondo e libero. Il Governo gli fa proprio il lavaggio del cervello, ho tentato di iniziare qualche conversazione ma nulla, son sicura che lei è convinta che il Tibet sia della Cina..questo gli insegnano e a questo credono. Poi ci son stati due francesi..anche qui mi limito, e infine una che era troppo ubriaco per andare a casa. L’ultimo giorno l’ho passato sorseggiando caffè e leggendo un libro ad Harvard, cenando con un caro amico e bevendo birra con i Couchsurfer.
We all leave another. We die, we change. It’s mostly change. We outgrow our best friends; but if I do leave you, I will have passed on to you something of myself, you will be a different person because of knowing me. It’s inescapable.

venerdì 27 agosto 2010

New York


La città che non dorme mai, stare NY è come essere in un film, ogni angolo ti ricorda qualcosa, camminando vicino al ponte di Brooklyn ho intravisto un angolo della città che mi ha riportato alla mente uno dei miei film preferiti, C’era una volta in America.
Tutte le volte che prendevo la metro, simile a quella di Milano, cioè sporca, mi aspettavo che uscissero da qualche angolo un gruppo bande di ragazzi ballando, forse troppo da film cosi.
New York e così come te la aspetti, la conosci pur non essendoci mai stato, la statua, il ponte, il parco, le gru, si vabbè, la statua della Libertà, il ponte di Brooklyn, Central Park, Ground Zero, gli hot dog per strada, i taxi, i bei quartieri residenziali, quartieri normali e quartieri poveri. Per strada vedi la famiglia Robinson e le ragazze di Sex in the City . Una moltitudine di razze di ogni colore. Il primo Couchsurfer era anche il proprietario di un ostello, quindi mi son fatta una settimana gratis a Brooklyn. L’ostello mi piace, c’e sempre una bella atmosfera festaiola ma rilassata, e sarà che gli italiani si muovono solo ad agosto e che NY piace, ne incontravo a ogni angolo, si riconoscono da lontano per come son vestiti, con particolare attenzione all’accostamento dei colori, e con un accento improponibile, sarà che ora che parlo meglio l’inglese me ne vanto un po’ e li derido e lo faccio spesso e con gusto! Nell’ultima settimana sono stata ospitata da una ragazza con una famiglia di matti, è stato divertente. A proposito l’operazione Amish purtroppo è fallita. Sarà per la prossima volta.
NY è bella ma non ci vivrei, e ci ritornerei solo perché ho conosciuto bella gente, e ci sarei rimasta di più solo per uscire con loro.
All’inizio mi meravigliava che nella metro ci fosse più Afroamericani (politically correct) che Caucasici (bianchi) poi uscendo con quest’ultimi, mi son resa conto che loro prendono il Taxi!

Non sono salita sull Empire State Building, neanche mi ci sono avvicinata a dire la verità, qualcuno ha osato dire che NY vista dall'alto potrebbe essere la cosa più bella di questo viaggio e me la son persa..e pensavo: Grand Canyon, salar delle Uyuni,vulcano Pacaya, Igua Azul,gita in barca sul lago Michigan al tramonto....non ho aggiunto commenti.
Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma. Bruce Chatwin

mercoledì 11 agosto 2010

Chicago



Chicago ha il mare, cioè ha un lago che è talmente grande che sembra il mare, con spiaggia, campi da beach niente racchettoni ma gente super sportiva che corre per il lungo lago.
I grattacieli si affacciano sulla città e si rispecchiano nell’acqua, un fiume poi la attraversa, stile Venezia, però non cosi vecchia, e diciamo che i canali come tutte le cose qui negli stati uniti sono più grandi.
L’estate è piena di eventi e di festival musicali, ogni settimana ha il suo. Sono stata al festival italiano a little Italy, Italia all’ennesima potenza con Inno alla mafia versione Turistica.
C’e un parco immenso nel centro della città che fa le veci della piazza, dove ogni pomeriggio fanno dei concerti di musica classica o Jazz.
Con alcuni Couchsurfer ho partecipato ad alcuni eventi, tra cui il critical mass, tutti in bici per le vie di Chicago in mutande..e ovviamente non mi sono tirata indietro, tanto non mi conosceva nessuno, veramente io ero in costume, però è l’idea che conta no?’2000 persone in giro a serpentone per la città a bloccare il traffico. Fortunatamente sono riuscita anche e recuperare una bici cosi me ne vado in giro per la città in vero stile Chicago.
Qui ho provato la pizza tipica, buona, ma io proprio pizza non la chiamerei, direi torta al pomodoro ripiena.
In città mi son fermata abbastanza per assaporarne ogni angolo, visita con degustazione in una birreria artigianale, 5 $, tour in bici per i ristoranti della città 30$, concerti vari, tra cui Bluegrass con banjo e mandolino di contorno, 5 $, giro in barca per il lago, gratis, incontri con vari Cs, gratis, festa rinascimentale brutta copia del medioevo europeo con gladiatori al seguito…c’erano anche alcuni pirati ma che si amalgamavano certo meglio dei centurioni romani, 10 $. La vista dal grattacielo più alto di tutta la città non ha prezzo.
Sono stata ospitata per tutto questo tempo da Douglas il ragazzo Couchsurfer che avevo incontrato in sud America, che mi ha introdotto ad amici e amici di amici, quindi ogni giorno avevo qualcosa da fare. Le spese qui hanno avuto un’impennata che ancora non ho realizzato, le voglio avere come sorpresa..Sorpresa Lei ha finito i soldi! Ho provato anche a richiedere un visto per fermarmi in città qualche mese in più ma come già mi avevano risposto nelle mails..Lei deve lasciare gli stati uniti a scadenza del suo visto…permalosi!
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più ti aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti. Italo Calvino

mercoledì 21 luglio 2010

Missouri




Kansas city, se tutti e dico tutti mi avevano detto non fermarmi in Kansas city perché tanto non c’era niente da vedere, beh, avevano ragione, la fortuna ha voluto che i due ragazzi che mi ospitavano fossero simpaticissimi e la loro casa bellissima, condizionatore d’aria incluso. L’afa, mai parola fu tanto odiata, forse me ne ero dimentica, il tasso di umidità era talmente alto che aprendo la bocca si poteva persino bere! Famoso qua è Il BBQ- sandwich, panino imbottito con circa mezzo kilo di carne alla brace, ecco questa è stata la cosa più bella della città. Dicono sia la città seconda a Roma per il numero di fontane, io ne ho subito approfittato e in un caldo pomeriggio mi sono rinfrescata le gambe! La città, anche se il nome potrebbe trarre in inganno persino gli statunitensi (battuta, famoso lo stereotipo dello Yankee pessimo in geografia) non è in Kansas, ma in Missouri, ecco spiegato il perché la mia ricerca della fattoria di Clark Kent e di Dorothy non ha portato risultati. Con un super economico Mega Bus, 5 dollari, sono arrivata a St Louis, capisco perche Lindbergh ha voluto prendere il volo, per respirare un po’ d’aria fresca, la cosa buona è che in tutte le case c’e l’aria condizionata, cosi come nei musei, ne sono andata a visitare uno gratis, bello sulla storia, e uno a pagamento, però consigliato da tutti come una cosa assolutamente da vedere, beh se passate da St. Louis e vi suggeriscono il City Museum e voi ne siete bambini ne li avete a zonzo con voi, mandateli pure a cagare! L’opzione è essere in una bella compagnia di ubriachi, tipo addio al celibato, allora sì, è un parco giochi pieno di cunicoli e fatto anche male!
Anche con il caldo un chiodo mi assilla, gli Amish, hanno dei siti internet bellissimi, ma vivono in culo ai lupi, o vai con il tour Amish o vai in macchina, ora sono alla ricerca di qualcuno che venga con me, ma pare che degli Amish non interessi a nessuno, deve essere come per noi gli elfi che vivono da qualche parte in Emilia, credo, paragone troppo azzardato?
La mia casa è stata un appartamento tutto per me, la vicina di casa di una coppia di amici di un mio amico, cioè una che non mi conosceva per nulla, mi ha lasciato la sua casa per una settimana…sono ancora sorpresa.
Per ringraziamento ho fatto una torta, no, non il tiramisù perché mi ci volevano troppi ingredienti costosi, ma un bel Strudel di mele! Cotto e mangiato!

martedì 13 luglio 2010

New Mexico




Finalmente dopo molto cercare sono riuscita a trovare un passaggio con Ride - share per 20 $ sino ad Albuquerque NM, per la mitica Route 66, che di mitico devo dire a ben poco, solo essere lunga, passare in mezzo al nulla e avere Casinò sparsi per le diverse Riserve dei Nativi d’America. Perché le riserve essendo a gestione propria, fanno del gioco d’azzardo la loro entrata principale, e questo è buono dato che almeno iniziano a costruire strutture all’interno delle riserve. Sono andata a visitarne una, li sembrava di stare in Messico, povero, senza strade asfaltate e con le persone adagiate nelle loro case di fango in attesa del sostegno dello stato d’America, ora, io non vorrei insinuare nulla, ma c’e tanto spazio per tutti qui, d’accordo che la terra era loro, ma ormai i proprietari sono morti!
Albuquerque è stile Messico molto più del Messico stesso, le case sono tutte marroni e quando ho spiegato che nel mio paesello non si può colorare la casa del colore che si vuole ma che il comune da diverse opzioni cromatiche; mi hanno deriso…forse non si rendono conto che vivono in una città color cacchetta??? La famiglia che mi ha ospitato mi ha riempito di cibo e un po’ è per questo che l’ho scelta a essere sincera.
Santa Fe notevolmente più carina, una città galleria d’arte, sono ovunque e a mio parere vista una viste tutte. Sono capitata anche nella settimana dei musei gratis uno in particolare bello, sulla conquista del Far west. Per il 4 Luglio, festa dell‘indipendenza, sono state organizzate delle attività, concerti tutto il giorno e mattinata di Pancake!Dato che cercavano volontari mi sono offerta e cosi la mattina mi ha visto nelle vesti di addetta al caffè, chiaro che l’ho fatto a scopo benefico e non per aver pancake, caffè e una maglietta gratis, beh diciamo che se non mi davano da mangiare non ci sarei mai andata.

Il primo ragazzo che mi ha ospitato ascoltava tutto il giorno musica classica e cantava, il secondo abitava un po’ fuori dal centro ma aveva la piscina, infatti, gli ultimi giorni di Santa Fe li ho trascorsi oziando al sole, prima di partire per Kansas City, mi son fermata ancora un paio di giorni dalla famiglia ad Albuquerque, ho conosciuto le figlie e son stata inviata in un ristorante italiano, ho mangiato tutto!Parmigiana, pasta con i carciofi, vitello e tiramisù…la notte non son riuscita a dormir …ma che soddisfazione! Ad Albuquerque ho trovato un Diner, ristorante stile anni ’50 sulla Route 66, sembrava di stare in Grease!!

sabato 26 giugno 2010

Arizona

L’idea era di proseguire per la mitica Route 66, quindi da San Francisco passando per Los Angeles sono arrivata a Flagstaff.Il viaggio è stato in Bus con la Greyhould e seppur mille persone che mi avevano avvertito a quanto fossero mal messi I bus, io mai avrei pensato che fossero peggio di quelli Boliviani. Non uno ma ben due incidenti, di lieve entità, però due incidenti nel giro di tre ore! Mai più Greyhould, non hanno neanche proiettato un film! Quindi il mio arrivo nella cittadina mi ha visto arrivare con cinque ore di ritardo, ad accogliermi alla stazione dei Bus, Matt, un ragazzotto Couchsurfer stile country, infatti, musicista di professione. Flagstaff è proprio bella, qui non chiudono a chiave le case. Son tutti gentili e pare tutti siano musicisti. Città secca e ventosa uguale incendi, la coppia di Cs che doveva ospitarmi il giorno dopo è dovuta evacuare causa fuoco in giardino, poco male mi son fermata da Matt che ha dato una festa e ho assistito alla mia prima jam session, ossia il susseguirsi di musicisti che improvvisavano a ruota libera e tutti bravi, cantavano poco però, ma è stato bello, sullo sfondo c’era anche il fumo dell’incendio, spettacolare!
Sono riuscita a contattare due ragazze australiane anche loro di passaggio per la città e insieme abbiamo noleggiato un’auto, il cambio automatico è eccezionale, quante cose si possono fare più facilmente con una mano libera! Forse non è stato fatto per questo però che figata!
Ed ebbene sì, il Grand Canyon è immenso, senza fiato, spettacolare, chi più ne ha più ne metta! Amazing, huge, F. me side way, OMFG!Lì ti senti proprio piccolo, e grazie a un’entrata secondaria non ho pagato l’ingresso, che non è male. Il giorno dopo invece sempre con la super Corolla senza marce, sono andata a Sedona, anche lì a bocca aperta davanti a montagne sagomate dal vento e dal tempo. Il mio ultimo Couchsurfer è stato Daniel, ragazzotto (qui l’aria è buona) con una casa fantastica e un cane adorabile, non abbaia e già è un punto a favore, gli ultimi giorni in questa cittadina li ho trascorsi in giro in bicicletta fotografando gli incendi e passando per diversi BBQ!
http://www.youtube.com/watch?v=uAsV5-Hv-7U&a=sD09v9uSrwg&playnext_from=ML

domenica 20 giugno 2010

Sulle strade di San Francisco

Quando incontravo dei viaggiatori che avevano visitato molti posti la domanda che spesso ponevo era quale fosse la città dove si sarebbero fermati a vivere, e la risposta più frequente è stata San Francisco.
E se non fosse per il vento e le strade sali e scendi potrei forse dire lo stesso, bella città pulita e con persone gentili, non male devo dire, pur essendo una grande città, non si ha l’impressione del traffico e dello smog. Cara, il dollaro che sale mi rattristisce, una corsa in bus costa 2 dollari, chiaro che mi faccio km, pur di salvare 200 penny. I miei primi Couchsurfer sono stati una coppia d’indiani molto gentili, che abitavano in centro, così ho potuto visitare a piedi la città, percorrendo il lungo oceano: China Town, Little Italy, piena tanto per cambiare di ristoranti e caffè, devo dire molto carini, ma abbastanza cari. San Francisco, e forse tutta la California, ha la particolarità di essere in salute e di amare
tutto ciò che è fitness, quindi via libera a negozi organici e tutti a correre, persino con passeggino alla mano! Sono anche finita in un caffè molto in voga tra la generazione Beat negli anni 70, Il Vesuvio, che ha un caffè orribile e il barista antipatico, però ha visto clienti fissi come Jack Kerouac, che non è poco. In Little Italy ho trovato questa citazione: If you are proud of where you come from you’ll always know where are you going and take pride in all you do.

Mi sono imbattuta anche in alcuni Farmer Market, dove I contadini vendevano I loro prodotti e potevi fare un assaggio, tenendo conto che solitamente erano una ventina di stand, ci si poteva tranquillamente fare un pranzo, tutto molto salutare, pesche, ciliegie, frullato di carote, di broccoli, miele e per dessert cioccolato con madorle…non sapevo che avessero anche le mandorle, ero rimasta alle noci della California.Sono molto salutari, però non rinunciano al brand, quindi via libera alle catene di caffè e fast food (che chiamano ristoranti, una pugnalata nel cuore) ogni tre strade c’e un Starbucks, catena di surrogato di caffè e derivati, che deve la sua affluenza grazie alla tattica del formichiere, usa quantità enormi di zucchero di mais, chiamato Corn Syrup che come tutti gli zuccheri danno dipendenza, quindi nella formica inconsciamente avviene il richiamo da astinenza, la formica americana è un po’ cicala, non vuole camminare più di tre blocks, vuole wifi e però lascia la mancia…Ho avuto anche una discussione a proposito delle mance, hanno paragonato l’uso e costume di lasciare la mancia negli States a entrare in una Moschea con abbigliamento adeguato, inutile il mio tentativo di differenziare I denaro con usanze culturali . le catene di fast food sono svariate e per ogni razza e gusto, ma non prive di grassi e di effetto formichiere, io un panino del Mc Donald lo digerisco dopo due giorni, si vede che a loro si è sviluppato un enzima particolare. Il mio secondo Couchsurfer è stato un ragazzo di origini cinesi e devo dire che le sue coinquiline erano molto più simpatiche di lui, viveva nella zona della città dove la maggior parte erano cinesi e non so perché ma a me il cinese non mi piace, quindi ho cambiato casa e sono finita da una coppia di vegetariani molto carini.La comunità Cs è molto grande in SF, sono stata ad alcuni meeting nella città e sono andata a visitare un parco nazionale, il Red Wood, dove pensavo ci fosse l’albero più grande del mondo, ma ho sbagliato parco, e son finita a visitare l’albero più alto del mondo, che essendo alto tra alberi alti, non ho capito quale fosse, comunque è stata una bella gita, sono andata in macchina con altri tre Couchsurfer, Bob un Inglese, Dina che guidava, e Ara, un ragazzo australiano in viaggio da 25 mesi, un ragazzo eccezionale molto FreeHugs! Per caso sono finita anche ad un festival abbastanza famoso ad Haight y Ash-bury, zona molto hippy in voga negli anni 70, con negozi di musica e vestiti di seconda mano, il festival era distribuito lungo la via principale con due palchi all’inizio e alla fine dove si poteva ascoltare New Orleans Jazz e tra i due estremi si esibivano musicisti di strada, bravissimi, bancarelle di ogni tipo con cibi vari, per la maggior parte grigliate o come sono chiamati qui, BBQ , tanto per cambiare un altro acronimo, qui acronimano tutto! LOL!
http://www.youtube.com/watch?v=SB2tYYYlwMc

lunedì 24 maggio 2010

Buenos Aires

Buenos Aires
Buenos Aires, proprio di buona aria non è, ma di buona onda si! Città aperta 25 ore su 24, nel senso che ha da offrirti di più di quello che cerchi, a ogni ora e per tutti i gusti. La città è divisa da quartieri e ognuno ha una particolarità, il quartiere Palermo, turistico con ottimi ristoranti, il quartiere Boca, dove c’e anche lo stadio, il più pericoloso, San Telmo, dove la domenica le vie e le piazzette si riempiono di ambulanti, si insomma artigiani, e s’improvvisano spettacoli di Tango, ho assistito a una gara di Tango e Milonga, che è come il Tango ma un po’ più acrobatico, uno spettacolo da non perdere. Ci sono poi molti locali che hanno un palco dove Attori di teatro propongono i loro spettacoli e molti sono alla gorra, ossia, non si paga per vedere lo spettacolo ma si raccoglie il denaro nel cappello a discrezione dello spettatore.
L’idea iniziale era di fermarmi a Buenos Aires per un po’ di mesi, affittare una stanza o lavorare in un ostello…ma ho cambiato idea. Sono stata ospite da tre diversi Couchsurfer, l’ultimo è stato Pablo e mi ha tenuto ospite un mese, ragazzo impegnatissimo, frequenta due università e suona la zampogna, sono andata anche a vedere un concerto del suo gruppo, composto da fiati e cinque zampogne, era la prima volta che sentivo questo strumento in Valzer e altro che non fossero canzoni di Natale. Buenos aire mi ha tenuto buona compagnia, non ci vivrei però e non ci starei più di due mesi, giusto mi serviva una pausa, un posto con buona compagnia e con arte da respirare per un po’. Le persone si sono susseguite tra un concerto e l’altro tra un mate e l’altro, la cultura del mate è un po’ rappresentativa dell’argentina, il mate si divide, tutto si divide, un rituale semplice ma preciso che può essere dolce o amaro, come le cose da compartire. C’e una cosa che limita le varie opportunità di svago che una città offre, il vile ma utile denaro, che a pensiero degli Argentini, io, in quanto europea non dovrei aver problema, ma io, in quanto priva di entrate economiche, sì, la fortuna vuole che BA ha molto da offrire anche gratuitamente o alla gorra ma nell’ultimo caso si può anche sorvolare. Alcuni mi chiedono come posso fare a viaggiare molto senza lavorare, chi mi conosce sa che anche quando ero in Italia, ero sempre al risparmio calcolando l’euro, ecco faccio lo stesso, e anche di più, e devo dire che non sto spendendo molto, il mio budget è di 200 euro al mese, e quando esco dal budget corro hai ripari, lasciando lo stato che mi costa molto, cosa che ho fatto per il Costa Rica e a malincuore con la Colombia, la fortuna vuole che in Argentina ci siano molti Couchsurfer e vivendo in una casa e avendo la possibilità di cucinare si risparmia, il denaro per la maggior parte dei casi è servito per gli spostamenti, tranne che in Bolivia, ma la Bolivia in quando a costi è un paradiso!!
I primi sette mesi del viaggio sono trascorsi alcune cose rimarranno altre se ne andranno, la cosa più emozionante che ho visto in tutto il viaggio sembrerà una banalità, ma la prima volta che ho visto La Via Lattea è stato come vedere le stelle la prima volta! Un amico ha scritto questa citazione “A good traveler has not fixed plans, and is not intent on arriving “. Ho deciso di inseguire l’estate per un po’, l’ultimo periodo mi ha visto alla preparazione del mio prossimo stato.
http://www.youtube.com/watch?v=uEAq4c5h2Vw&feature=related

martedì 20 aprile 2010

Cordoba

Cordoba
Cordoba, è una città universitaria, si potrebbe paragonare alla Bologna Italiana ma notevolmente più brutta, priva di fascino, però con molta vita notturna, in Cordoba è famosa la musica Quartetto, una specie di cumbia però molto veloce. Qui ho contattato un Cs Samuel, che divideva la casa con Seba altro Cs, appena arrivata la casa mi è piaciuta subito, soprattutto perché essendo arrivata al mattino alle 7 volevo solo dormire, e cosi ho fatto, ho dormito. Alla sera il vicino di casa ha organizzato una festa di compleanno nella casa e precisamente nel salotto, dove ero io…tutto normale tranne che per il fatto che qui in Argentina alle feste si va alle 2 o 3 di notte, quindi vi posso far immaginare fin che ora si è protratta la festa! Da tenere presente che gli argentini sono abituati a cenare alle 23 o 24 dipende, l’unica volta che ho partecipato ad una cena son stata male tutta notte, coliche…anche perché non è che cenano leggero, no, vanno giù di asado. La bevanda nazionale e che non può mancare a una festa è il Fernet con la Coca cola, e la coca non è che migliori molto il sapore del Fernet!e tutti rimanevano abbastanza stupiti quando spiegavo che in Italia non è proprio una bevanda comune soprattutto tra i giovani. Cordoba mi ha visto tre volte, e Samuel è sempre stato il mio couch, avevo una copia della chiave e potevo andare e venire a mio piacere. Sono stata visitare Alta Gracia, paese d’infanzia del Che popolare, con una delle molteplici case che gli ha dato i natali, questa in particolare è quella dove ha vissuto di più e come cimelio storico la famosa Poderosa, la mitica moto del Che, il paesello molto carino, pieno di villette con giardino, il Che non stava proprio male economicamente, ma quasi tutti i grandi rivoluzionari non erano poveri, senza cultura non si fa una rivoluzione, una guerra sì però!
Durante la seconda volta ho conosciuto la comunità Cs Cordobese, ho partecipato ad alcuni concerti in città e ad altre feste di compleanno, e mi sono riunita con i ciclisti, dato che li sto incontrando spesso li presento, Doug di Chicago, Stefen di Seattle e a questo giro si è aggiunta un'altra ragazza di Boston, Jenny. Insieme siamo andati a visitare al nord dell’Argentina nella regione di Missiones le cascate di Igua Azul, uno spettacolo mozzafiato! Devo dire che le 22 ore di bus, e il prezzo esorbitante è tutto meritato!
Con un gruppo di Cs, siamo andati anche a fare una gita in una località a due ore da Cordoba per vedere i Condor. Io odio camminare e questo si è capito, in montagna con zaino e vedo gelido…per vedere due Condor da lontano…non aggiungo altro, per fortuna la compagnia compensava tutto questo, se non fosse che non ho dormito per il freddo sarebbe stato perfetto e mi sa che in questo viaggio con tutte le ore di sonno che perdo mi stanno aumentano le rughe!

http://www.youtube.com/watch?v=KpiY999wHTM

Mendoza

Cambiare il piano del viaggio ormai non è più una novità e cosi per la pasqua Mendoza è stata la mia città.
Dovevo salutare la coppia comasca, che terminava il viaggio sud americano per proseguire in Australia, e mentre loro pagavano a caro prezzo nel vero senso della parola l’alloggiamento in Mendoza io, trovavo rifugio in casa di Cs, German e Diego, ambassador della città e festaioli di natura, quindi i comaschi avranno di me come ricordo molto assonnato. Il mio pranzo di pasqua è stato a base di gnocchi, gorgonzola e una valanga di noci! Molto italiano direi. Spettacolare, quasi quanto le cascate di Igua Azul! Mendoza abbastanza carina, si insomma le città qui si assomiglaino tutte! Sembra di stare nella periferia di una città italiana, sei lì che cammini e cammini e non arrivi mai al centro! Un ultimo saluto ai comaschi con la sicurezza che ci rivedremo prima o poi. Durante il viaggio s’incontrano persone di ogni tipo, persone interessanti con le quali si passono bei momenti, però poi le dimentichi, sono persone di passaggio, ce ne sono altre invece che restano, che ti lascino qualcosa e ce ne sono altre ancora che ti attraversano perché oltre che averti dato qualcosa se lo sono anche portato via.
http://www.youtube.com/watch?v=w1Puw1zJcKA&feature=related

giovedì 25 marzo 2010

Cafayate

Il paesaggio tra Salta e Cafayate dicono che sia uno di più belli, e cosi è.
Cafayate è un paesello molto carino, io preferisco i paesi alle città, e anche questo, come in quasi tutto il sud America, è formato da una piazza principale con parco, statua/fontana nel centro e circondato da bar e ristoranti.
Qui ho incontrato le ragazze Cs che erano state ospiti con me da Lizzie a Cochabamba, la ragazza francese Elise e l’Uruguya Graziela.Sto incontrando parecchi francesi e devo dire simpatici, la maggior parte di quelli che ho incontrato erano non molto “francesi”, sarà che la tipologia Mochillero e Couchsurfer fà un popolo con delle caratteristiche a se, ma devo dire che gli oltralpe incontrati mi han sorpreso, come del resto alcuni Statunitensi, non tutti, alcuni rimango chiusi nel loro, USA caput mundi, però qui gioca la quantità, sono tanti e quindi molte mele marce, ma in percentuale potrebbero essere paragonati agli italiani. La tipologia è la stessa da una parte gli “Americans” che vanno in Messico, Costarica e dall’altra gli italiani “ bene”che vanno ogni anno a Ibiza o solo in villaggi turistici, la differenza è fatta da chi va a visitare non solo come turista ma anche come viaggiatore, io modestia a parte mi considero viaggiatrice. E scusate se è poco.
Il territorio cafayateńo è terra di vigneti e da quella che non vuole rinunciare agli usi locali, sono andata a visitare delle cantine, qui chiamate Bodege. La zona è ricca di rovine e cascate nascoste all’interno di gole, il percorso per raggiungere i posti è di circa due ore, e per non smentire la mia fama di scalatrice, mi son fermata dopo venti minuti alla prima piscina naturale. L’acqua non era fredda.. ghiacciata! E il tutto era rallegrato dalla presenza di caprette che pascolavano. Il parco era all’interno della comunità Quilmes, antica popolazione che viveva al nord prima di essere estinta dai conquistatori. La storia racconta che gli Spagnoli portarono a forza 3000 indigeni Quilmas da Cafayate a Buenos Aires, il cammino durò mesi e nella capitale arrivarono solo in 300, molti morirono, la maggior parte si uccise, e anche le donne gravide si tolsero la vita per non far nascere i figli come schiavi, o liberi o nulla…io gli avrei dato una possibilità, non si sa mai. Anche in Messico, quando fui a visitare il canyon nel Chiapas, ricordo che mi dissero che migliaia di indigeni si gettarono nella gola per sfuggire alla tirannia nei Maya. Il gene della libertà si è tramandato in generazioni.
La siesta dura circa cinque ore, non male come tempo di digestione, in compenso i negozi rimangono aperti sino alle ventidue, e poiché l’orario della cena e pressappoco lo stesso, non fa una piega con l’orario italiano. Ovviamente si alzano tardi, è molto maleducato chiamare qualcuno alle otto della mattina. Quest’usanza devo dire che non mi dispiace. E anche qua ho scoperto che i testimoni di Geova, vanno predicando la domenica mattina presto.
http://www.youtube.com/watch?v=87kcHA5veg0&feature=fvst