• « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino

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“Non mi interessa quello che fai per vivere. Voglio sapere che cosa brami – e se hai il coraggio di sognare di incontrare ciò che il tuo cuore desidera. Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se rischierai di sembrare un pazzo – per amore – per i tuoi sogni – per l’avventura di essere vivo.”

sabato 26 giugno 2010

Arizona

L’idea era di proseguire per la mitica Route 66, quindi da San Francisco passando per Los Angeles sono arrivata a Flagstaff.Il viaggio è stato in Bus con la Greyhould e seppur mille persone che mi avevano avvertito a quanto fossero mal messi I bus, io mai avrei pensato che fossero peggio di quelli Boliviani. Non uno ma ben due incidenti, di lieve entità, però due incidenti nel giro di tre ore! Mai più Greyhould, non hanno neanche proiettato un film! Quindi il mio arrivo nella cittadina mi ha visto arrivare con cinque ore di ritardo, ad accogliermi alla stazione dei Bus, Matt, un ragazzotto Couchsurfer stile country, infatti, musicista di professione. Flagstaff è proprio bella, qui non chiudono a chiave le case. Son tutti gentili e pare tutti siano musicisti. Città secca e ventosa uguale incendi, la coppia di Cs che doveva ospitarmi il giorno dopo è dovuta evacuare causa fuoco in giardino, poco male mi son fermata da Matt che ha dato una festa e ho assistito alla mia prima jam session, ossia il susseguirsi di musicisti che improvvisavano a ruota libera e tutti bravi, cantavano poco però, ma è stato bello, sullo sfondo c’era anche il fumo dell’incendio, spettacolare!
Sono riuscita a contattare due ragazze australiane anche loro di passaggio per la città e insieme abbiamo noleggiato un’auto, il cambio automatico è eccezionale, quante cose si possono fare più facilmente con una mano libera! Forse non è stato fatto per questo però che figata!
Ed ebbene sì, il Grand Canyon è immenso, senza fiato, spettacolare, chi più ne ha più ne metta! Amazing, huge, F. me side way, OMFG!Lì ti senti proprio piccolo, e grazie a un’entrata secondaria non ho pagato l’ingresso, che non è male. Il giorno dopo invece sempre con la super Corolla senza marce, sono andata a Sedona, anche lì a bocca aperta davanti a montagne sagomate dal vento e dal tempo. Il mio ultimo Couchsurfer è stato Daniel, ragazzotto (qui l’aria è buona) con una casa fantastica e un cane adorabile, non abbaia e già è un punto a favore, gli ultimi giorni in questa cittadina li ho trascorsi in giro in bicicletta fotografando gli incendi e passando per diversi BBQ!
http://www.youtube.com/watch?v=uAsV5-Hv-7U&a=sD09v9uSrwg&playnext_from=ML

domenica 20 giugno 2010

Sulle strade di San Francisco

Quando incontravo dei viaggiatori che avevano visitato molti posti la domanda che spesso ponevo era quale fosse la città dove si sarebbero fermati a vivere, e la risposta più frequente è stata San Francisco.
E se non fosse per il vento e le strade sali e scendi potrei forse dire lo stesso, bella città pulita e con persone gentili, non male devo dire, pur essendo una grande città, non si ha l’impressione del traffico e dello smog. Cara, il dollaro che sale mi rattristisce, una corsa in bus costa 2 dollari, chiaro che mi faccio km, pur di salvare 200 penny. I miei primi Couchsurfer sono stati una coppia d’indiani molto gentili, che abitavano in centro, così ho potuto visitare a piedi la città, percorrendo il lungo oceano: China Town, Little Italy, piena tanto per cambiare di ristoranti e caffè, devo dire molto carini, ma abbastanza cari. San Francisco, e forse tutta la California, ha la particolarità di essere in salute e di amare
tutto ciò che è fitness, quindi via libera a negozi organici e tutti a correre, persino con passeggino alla mano! Sono anche finita in un caffè molto in voga tra la generazione Beat negli anni 70, Il Vesuvio, che ha un caffè orribile e il barista antipatico, però ha visto clienti fissi come Jack Kerouac, che non è poco. In Little Italy ho trovato questa citazione: If you are proud of where you come from you’ll always know where are you going and take pride in all you do.

Mi sono imbattuta anche in alcuni Farmer Market, dove I contadini vendevano I loro prodotti e potevi fare un assaggio, tenendo conto che solitamente erano una ventina di stand, ci si poteva tranquillamente fare un pranzo, tutto molto salutare, pesche, ciliegie, frullato di carote, di broccoli, miele e per dessert cioccolato con madorle…non sapevo che avessero anche le mandorle, ero rimasta alle noci della California.Sono molto salutari, però non rinunciano al brand, quindi via libera alle catene di caffè e fast food (che chiamano ristoranti, una pugnalata nel cuore) ogni tre strade c’e un Starbucks, catena di surrogato di caffè e derivati, che deve la sua affluenza grazie alla tattica del formichiere, usa quantità enormi di zucchero di mais, chiamato Corn Syrup che come tutti gli zuccheri danno dipendenza, quindi nella formica inconsciamente avviene il richiamo da astinenza, la formica americana è un po’ cicala, non vuole camminare più di tre blocks, vuole wifi e però lascia la mancia…Ho avuto anche una discussione a proposito delle mance, hanno paragonato l’uso e costume di lasciare la mancia negli States a entrare in una Moschea con abbigliamento adeguato, inutile il mio tentativo di differenziare I denaro con usanze culturali . le catene di fast food sono svariate e per ogni razza e gusto, ma non prive di grassi e di effetto formichiere, io un panino del Mc Donald lo digerisco dopo due giorni, si vede che a loro si è sviluppato un enzima particolare. Il mio secondo Couchsurfer è stato un ragazzo di origini cinesi e devo dire che le sue coinquiline erano molto più simpatiche di lui, viveva nella zona della città dove la maggior parte erano cinesi e non so perché ma a me il cinese non mi piace, quindi ho cambiato casa e sono finita da una coppia di vegetariani molto carini.La comunità Cs è molto grande in SF, sono stata ad alcuni meeting nella città e sono andata a visitare un parco nazionale, il Red Wood, dove pensavo ci fosse l’albero più grande del mondo, ma ho sbagliato parco, e son finita a visitare l’albero più alto del mondo, che essendo alto tra alberi alti, non ho capito quale fosse, comunque è stata una bella gita, sono andata in macchina con altri tre Couchsurfer, Bob un Inglese, Dina che guidava, e Ara, un ragazzo australiano in viaggio da 25 mesi, un ragazzo eccezionale molto FreeHugs! Per caso sono finita anche ad un festival abbastanza famoso ad Haight y Ash-bury, zona molto hippy in voga negli anni 70, con negozi di musica e vestiti di seconda mano, il festival era distribuito lungo la via principale con due palchi all’inizio e alla fine dove si poteva ascoltare New Orleans Jazz e tra i due estremi si esibivano musicisti di strada, bravissimi, bancarelle di ogni tipo con cibi vari, per la maggior parte grigliate o come sono chiamati qui, BBQ , tanto per cambiare un altro acronimo, qui acronimano tutto! LOL!
http://www.youtube.com/watch?v=SB2tYYYlwMc