• « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino

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“Non mi interessa quello che fai per vivere. Voglio sapere che cosa brami – e se hai il coraggio di sognare di incontrare ciò che il tuo cuore desidera. Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se rischierai di sembrare un pazzo – per amore – per i tuoi sogni – per l’avventura di essere vivo.”

venerdì 31 dicembre 2010

Sydney

Sia all’ andata che al ritorno nessuno mi ha controllato il passaporto o il biglietto ( biglietto per modo di dire, dato che serve solo avere il numero della prenotazione) qui ho trovato la RyanAir asiatica, la Tiger, non economica come la Ryan ma con le stesse procedure.
A Sydney mi ha ospitato un vecchio amico italiano, Colin , che era da anni che non vedevo, l’ultima volta è stata ad Amsterdam. Bello mi è piaciuto ricordare i vecchi tempi e parlare un po’ il dialetto, mi ha scarrozzato per la città tra spiagge e birrerie, ho trovato la mia birra australiana preferita, la Cooper Ale e il Bourbon preferito, quello al miele. Sono stata invitata a pranzi e BBQ tra un gruppo multietnico, tra indiani e filippini non autisti o lavapiatti ma gente di successo, in effetti io ero l’unica senza lavoro a cazzeggio.
La città è bella, forse la preferisco a Melbourne, c’e più vento e l’aria non sa di neve ma di mare. Pro nel vivere in Australia: Stipendio elevato, qualità della vita ottima, la corruzione è minima, libertà di stampa, la gente si fa i fatti propri Marduck ( proprietario delle tv OZ )non è in politica; contro: Il sistema sanitario è un po’ a pagamento, hai solo 2 settimane di malattia all’ anno e essendo vicini al buco dell’ozono devi farti controllare la pelle ogni anno, rischio di tumore alla pelle elevato( sarà esattamente come l’africa o l’argentina , ma la su certe cose sorvolano) conclusione forse è meglio non avere i soldi per comprarsi la casa, avere i vicini che mettono in piazza i fatti tuoi, avere la corruzione in ogni campo ma andare dal medico gratis, prendere il sole al fiume oglio senza scottarsi e stare a casa in malattia se non ho voglia di andare al lavoro. L’italia in fondo non è male , se hai i soldi , un lavoro a tempo indeterminato due case di proprietà e come malattia hai solo il raffreddore…forse è meglio che sto qua ancora un po’ allora.
Ci vivrei però non mi danno la working visa.
Qui, come In NZ e Usa, ti danno il visto turistico se non hai precedenti penali, se ti beccano senza, non puoi rientrare per 3 anni, se ti beccano a lavorare, aspetti 10 anni , se hai rubato , non rientri più, se hai ucciso ti uccidono, non è vero , questo solo in America ( senza fonte) se arrivi con il gommone ti accolgono e se non hai un motivo valido ti rimandono a casa, non gli interessa se gli dici che non hai più casa, non c’e cibo e una guerra in corso, non è un motivo valido anche perché se non hai i soldi per restare non ti ci vogliono, se hai più di 30 anni non ti vogliono perché, se sei donna, il tuo sistema riproduttivo è lento e se sei uomo ti fa male la schiena il venerdì, se hai più di 60 anni devi pagare un bonus di 20 mila dollari. Gli italiani sono più buoni, danno un opportunità a ladri e assassini e ti danno pure un sussidio e una casa, sennò i 50 cinesi dove li metti a lavorare, sarà che il governo si sente in colpa per ciò che Carlo Magno o Marco Polo han fatto nel passato ( ndr Australia vs Aborigeni) o la chiesa che con le crociate a fatto un po’ di ammazza ammazza qua e la , in nome di Lord Valdemor chiaro, anzi potrebbe pensarci la chiesa a donne e bambini…anzi , speriamo di no.
E' meglio non far sempre cio' che si vuole, ma voler sempre cio' che si fa'.(tolstoj)

venerdì 10 dicembre 2010

the great ocean road

C’era una volta un inglese puntiglioso, un francese francese, una Olandese gigante, una bambina colombiana e un’Italiana perfetta sotto ogni punto di vista in gita con un Wicker (traduzione: malefico) camper per la Great Ocean Road per cinque giorni tra
canguri saltellanti intorno alla tenda di primo mattino (la perfetta ovviamente ha dormi to in camper) e pappagalli colorati che saltellano sul tavolino A4 durante la colazione. Per la colazione ho mantenuto lo stile di San Cristobal, pane e banana e dato che avevo bisogno di energie una pennellata abbondante di nutella..ops sarà per questo che mi chiamavano gordita!?!
Il tempo non è stato dei migliori e il vento antartico di certo non ha aiutato molto ma, ancora una volta, un inchino davanti alla natura e come dicono qua… BBBBBBiutiful.
La Ocean Road costeggia il sud dello stato di Victoria e la vista si perde a distanza tra scogliere e ponti di pietra formati dagli anni. Nella via del ritorno abbiamo attraversato un parco nazionale e qui il via a Koala (per niente teneri come orsacchiotti ma piuttosto feroci come orsi) Wallabi (cangurini grigi) che ti attraversavano la strada e come gatti si fermavano fissare i fari….sveglia sei un cangurino di un metro non un gatto di venti centimetri!! Il tutto circondato da boschi, eucalipto e coline rocciose. Una bella gita, per lo più per i posti che per la gente, l’Adelita era tutta un'altra cosa.
You cannot discover new oceans unless you have the courage to lose sight of the shore

mercoledì 1 dicembre 2010

Melbourne

Australia (Aussi- Oz) come gli States è grande e anche qui, c’e spazio per tutti e anche di più, grandi case con grandi giardini, è primavera e quindi tutto è in fiore, c’e aria di neve (e qui l’aria arriva direttamente dal Polo Sud e non è poco) e come il Marzo pazzerello esci col sole, ma porti l’ombrello.
Le persone sono educate, parlano un accento un po’ grossolano (scusate ma sono stata a Harvard), guidano a desta, gli aborigeni sono solo il 2 % della popolazione e per la maggior parte ubriachi e aggressivi (senza fonte- da verificare, io ho incontrato solo un' aborigena all'ufficio turistico, non ubriaca ma non certo miss simpatia) il 50% è di origini cinesi (si insomma Asia, tanto sono tutti uguali) e la colazione la fanno con una crema a base di lievito. I mezzi di trasporto sono cari e dopo mesi ho trovato un mercato dove c’e qualsiasi tipo di cibo uno voglia, qui posso fare tutte le ricette che voglio e son sicura di trovare tutti gli ingredienti da qualsiasi parte del mondo, il nord è a clima caraibico e quindi nella frutta di stagione tra mele e le tristi pere ( mi piacciono solo con il cioccolato) ci trovi avocado e mango. Sfortunatamente non hanno il ritmo e quindi qui non balla e non canta nessuno, ma forse mi ero abituata troppo bene in Messico con gli argentini canterini.
Attività Cs molto presente e quindi al via meeting e incontri e gite in campagna.
La Country side (campagna ma detta cosi fa più in) è come la campagna della bassa bresciana, ma con pecore al posto di mucche e cascine che sono ville grandissime e tra una casina e l’altra c’e tutto Urago (il mio paesello) come campo, senza mais, ma con erba e a volte puoi percorrere tutta la pianura padana per incontrare una villa. In Melbourne ho re incontrato Ara conosciuto a San Francisco, Jan incontrata in Arizona e Natasha incontrata in Vietnam tre anni fa…piccolo il mondo no?
Michele un ragazzo romano mi ha ospitato a casa dello zio Italo –australiano e un altro omone Australiano, persone deliziose, insieme abbiamo fatto delle gite fuori porta con amici di famigli di origine abruzzesi su per i monti e in giro per la città.
Lo zio e forse come altri Australiani con genitori italiani parlano il dialetto d’origine, quasi mai ho sentito un accento bresciano neppure negli States, ma napoletano e veneto sì. Dove son emigrati i bresciani ..in Russia? Mi devo informare in quale città estera il Manzo all’Olio o la Tinca al forno è un piatto famoso come la pizza o l’ Amatriciana. Potrei importarla io, non la Tinca ma la ricetta!
Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.