• « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino

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“Non mi interessa quello che fai per vivere. Voglio sapere che cosa brami – e se hai il coraggio di sognare di incontrare ciò che il tuo cuore desidera. Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se rischierai di sembrare un pazzo – per amore – per i tuoi sogni – per l’avventura di essere vivo.”

mercoledì 21 luglio 2010

Missouri




Kansas city, se tutti e dico tutti mi avevano detto non fermarmi in Kansas city perché tanto non c’era niente da vedere, beh, avevano ragione, la fortuna ha voluto che i due ragazzi che mi ospitavano fossero simpaticissimi e la loro casa bellissima, condizionatore d’aria incluso. L’afa, mai parola fu tanto odiata, forse me ne ero dimentica, il tasso di umidità era talmente alto che aprendo la bocca si poteva persino bere! Famoso qua è Il BBQ- sandwich, panino imbottito con circa mezzo kilo di carne alla brace, ecco questa è stata la cosa più bella della città. Dicono sia la città seconda a Roma per il numero di fontane, io ne ho subito approfittato e in un caldo pomeriggio mi sono rinfrescata le gambe! La città, anche se il nome potrebbe trarre in inganno persino gli statunitensi (battuta, famoso lo stereotipo dello Yankee pessimo in geografia) non è in Kansas, ma in Missouri, ecco spiegato il perché la mia ricerca della fattoria di Clark Kent e di Dorothy non ha portato risultati. Con un super economico Mega Bus, 5 dollari, sono arrivata a St Louis, capisco perche Lindbergh ha voluto prendere il volo, per respirare un po’ d’aria fresca, la cosa buona è che in tutte le case c’e l’aria condizionata, cosi come nei musei, ne sono andata a visitare uno gratis, bello sulla storia, e uno a pagamento, però consigliato da tutti come una cosa assolutamente da vedere, beh se passate da St. Louis e vi suggeriscono il City Museum e voi ne siete bambini ne li avete a zonzo con voi, mandateli pure a cagare! L’opzione è essere in una bella compagnia di ubriachi, tipo addio al celibato, allora sì, è un parco giochi pieno di cunicoli e fatto anche male!
Anche con il caldo un chiodo mi assilla, gli Amish, hanno dei siti internet bellissimi, ma vivono in culo ai lupi, o vai con il tour Amish o vai in macchina, ora sono alla ricerca di qualcuno che venga con me, ma pare che degli Amish non interessi a nessuno, deve essere come per noi gli elfi che vivono da qualche parte in Emilia, credo, paragone troppo azzardato?
La mia casa è stata un appartamento tutto per me, la vicina di casa di una coppia di amici di un mio amico, cioè una che non mi conosceva per nulla, mi ha lasciato la sua casa per una settimana…sono ancora sorpresa.
Per ringraziamento ho fatto una torta, no, non il tiramisù perché mi ci volevano troppi ingredienti costosi, ma un bel Strudel di mele! Cotto e mangiato!

martedì 13 luglio 2010

New Mexico




Finalmente dopo molto cercare sono riuscita a trovare un passaggio con Ride - share per 20 $ sino ad Albuquerque NM, per la mitica Route 66, che di mitico devo dire a ben poco, solo essere lunga, passare in mezzo al nulla e avere Casinò sparsi per le diverse Riserve dei Nativi d’America. Perché le riserve essendo a gestione propria, fanno del gioco d’azzardo la loro entrata principale, e questo è buono dato che almeno iniziano a costruire strutture all’interno delle riserve. Sono andata a visitarne una, li sembrava di stare in Messico, povero, senza strade asfaltate e con le persone adagiate nelle loro case di fango in attesa del sostegno dello stato d’America, ora, io non vorrei insinuare nulla, ma c’e tanto spazio per tutti qui, d’accordo che la terra era loro, ma ormai i proprietari sono morti!
Albuquerque è stile Messico molto più del Messico stesso, le case sono tutte marroni e quando ho spiegato che nel mio paesello non si può colorare la casa del colore che si vuole ma che il comune da diverse opzioni cromatiche; mi hanno deriso…forse non si rendono conto che vivono in una città color cacchetta??? La famiglia che mi ha ospitato mi ha riempito di cibo e un po’ è per questo che l’ho scelta a essere sincera.
Santa Fe notevolmente più carina, una città galleria d’arte, sono ovunque e a mio parere vista una viste tutte. Sono capitata anche nella settimana dei musei gratis uno in particolare bello, sulla conquista del Far west. Per il 4 Luglio, festa dell‘indipendenza, sono state organizzate delle attività, concerti tutto il giorno e mattinata di Pancake!Dato che cercavano volontari mi sono offerta e cosi la mattina mi ha visto nelle vesti di addetta al caffè, chiaro che l’ho fatto a scopo benefico e non per aver pancake, caffè e una maglietta gratis, beh diciamo che se non mi davano da mangiare non ci sarei mai andata.

Il primo ragazzo che mi ha ospitato ascoltava tutto il giorno musica classica e cantava, il secondo abitava un po’ fuori dal centro ma aveva la piscina, infatti, gli ultimi giorni di Santa Fe li ho trascorsi oziando al sole, prima di partire per Kansas City, mi son fermata ancora un paio di giorni dalla famiglia ad Albuquerque, ho conosciuto le figlie e son stata inviata in un ristorante italiano, ho mangiato tutto!Parmigiana, pasta con i carciofi, vitello e tiramisù…la notte non son riuscita a dormir …ma che soddisfazione! Ad Albuquerque ho trovato un Diner, ristorante stile anni ’50 sulla Route 66, sembrava di stare in Grease!!