• « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino

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“Non mi interessa quello che fai per vivere. Voglio sapere che cosa brami – e se hai il coraggio di sognare di incontrare ciò che il tuo cuore desidera. Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se rischierai di sembrare un pazzo – per amore – per i tuoi sogni – per l’avventura di essere vivo.”

giovedì 7 ottobre 2010

trittico del nord

In Messico nessuno ha idea di dove vive, di dove lavora, ma mi domando, qui nessuno si fa i cazzi degli altri?
Io in ogni luogo dove lavoravo sapevo tutto, dove era la banca, che strada fare, quante volte le ragazze dell’ufficio accanto andavano in bagno..qui no, pare che nessuno sappia nulla, vivono ignorando.
Piccolo Tour per il nord, grande delusione di Guadalajara, non andateci se non dovete, a meno che non siate anche voi ospiti in una villa enorme o capitate nel mercatino artigianale della domenica con gruppi delle varie etnie che si cimentano in balli surreali folklorici ( tipo danza della pioggia insomma).
Mazatlan cittadina sul mare, bruttina, dove tutto è messicano, chi ti fa i massaggi o i tatuaggi in spiaggia, i venditori ambulati e i turisti e cosa buffa, per la spiaggia girano musicisti composti da piccole orchestrine con contrabbasso e fisarmonica..ingombranti sotto il sol leone no? Imparare uno di quei flauti peruviani non sarebbe più pratico? Fufuufufufufufuuu (Titanic). Però nella mia gita verso nord ho ritrovato la Vernazza (5 terre) messicana senza scale e senza mare, Guanajuato. Bella tutta colorata, città natale di Cervantes, non ho avuto il coraggio di comunicagli che è spagnolo, ci sono statue ovunque, persino del Don Chisciotte e Sancho, hanno persino un festival in suo onore. Qui dopo tanto sono stata in un ostello, alla fine l’ostello mi piace, puoi rubare gli Shampoo , scherzo, si può usufruire di ciò che qualcuno lascia alla portata di tutti, cibo compreso, beh se uno non mette il nome diventa uso comune. Io metto il nome su tutto e se mi sparisce il cibo divento una belva!
Ho mangiato per tutta la cittadina i Tamalas, mi son sempre piaciuti, dalla prima volta che li ho assaggiati in Guatemala, dopo averli eletti cibo preferito in Bolivia , beh si , li non c’era molta scelta e anche qui in messico, ogni popolo dice che c’e una ricetta segreta e che è unica del proprio stato.
Tutti i Tamales del mondo sono uguali!
Il Viaggiatore viaggia solo, non lo fa per tornare contento, lui viaggia perchè di mestiere a scelto il mestiere di vento.

1 commento:

  1. alla fine della vita ognuno di noi,
    è giusto che uno venga giudicato per quello che ha fatto,ma io non metto in secondo piano quello che avrebbe potuto fare e non ha fatto
    fabio volo

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