• « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino

*

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“Non mi interessa quello che fai per vivere. Voglio sapere che cosa brami – e se hai il coraggio di sognare di incontrare ciò che il tuo cuore desidera. Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se rischierai di sembrare un pazzo – per amore – per i tuoi sogni – per l’avventura di essere vivo.”

mercoledì 30 gennaio 2013

The white Tiger

The Tata family has almost everything, the brand, cars, factories and transport, they are a higher Caste. Mr. Hery has a BA and 'hatred towards Arabs, he worked in Kuwait and received insults just for the fact of being an inferior race. Hery is from Kerala and  he is considering  those are from Tamil Nadu inferior people.
In Virudhnagar there is an orphanage, Naji  has parents, but it 's the last of 16 children, and they sent him out of the house,  he always steals the food of  the cows, Manhi' is an orphans 'and' he is  good at school, Hari is not 'so good at school, but' he  has  'AIDS,  as  his  little sister, all of them sleep on the floor, play and always smiling.
They would like to become a doctor or engineer.
They would like to become like Mr. Tata, not rich, but a family.







La famiglia Tata possiede quasi tutto, brand di The, automobili, fabbriche e trasporti, lui e' di una casta superiore.Il sig. Hery possiede una laurea e l' odio verso gli arabi, ha lavorato in Kuwait e riceveva insulti solo per il fatto di essere una razza inferiore. Hery e' del Kerala e considera quelli del Tamil Nadu un popolo minore.
A Virudhnagar c'e un orfanotrofio, Naji ha i genitori, ma e' l'ultimo di 16 figli e l'hanno mandato via di casa, ruba sempre il cibo delle mucche, Manhi e' orfano ed e' bravo a scuola, Hari non e' cosi bravo a scuola, pero' ha l' Aids come sua sorella, tutti loro dormono in terra, giocano e sorridono sempre.
Da grandi vorebbero diventare o dottore o ingeniere.
Da grandi vorrebero diventare come il sig. Tata, non ricchi , ma una famiglia.

venerdì 18 gennaio 2013

The Good of the small things


In Kerala there is a woman who hugs, the Amma Mata.
There are places where people go to find themselves .
During a trip, sometimes you can find yourself or lose it.
There is those who come to India to learn how to breathe or to listen. When you are 'in a new place, you can' wear a new life, and so 'the awkward economist from the furtive glance that was mocked at school, can' become a brilliant traveler, but the look ,hides a remote fear. Discover the little things, so, 'you can' meet the innocent enthusiasm expressed by the large eyes of Bry, the natural kindness of Andrew, that half shuts his eyes before smiling or the exuberance of Henry that when he speaks seriously tilt the mouth.
The  deep eyes that look at you and the slight nod of the head.
The ticking of the bracelets that adorn the coals bony.
The joy of adults who, as children, playing with the waves.
The tested hand, that asks for money, and you look up at the hand and not at the eyes.
In Kerala there is a woman who is learning to breathe, listen  and embrace .

If I embrace you not to be afraid. ( F. Ervas )


In Kerala c'e una donna che abbraccia, the Amma Mata.
Ci sono luoghi dove le persone vanno a ritrovare lore stesse.
Durante un viaggio, a volte, puoi trovare te stesso  oppure perderlo.
C'e chi viene in India per imparare a respirare o ad ascoltare. Quando si e' in posto nuovo, si puo' indossare una nuova vita, e cosi' , l'impacciato economista dallo sguardo furtivo, che veniva deriso ai tempi della scuola, puo' diventare un brillante viaggiatore, ma lo sguardo nasconde un remoto timore. Scoprire  le piccole cose, e cosi' si puo' incontrare l'innocente entusiasmo espresso dai grandi occhi di Bry, la naturale gentilezza di Andrew che  socchiude gli occhi prima di sorridere o l'esuberanza di Henry che quando parla seriamente inclina la bocca.
I profondi occhi scuri che ti guardano e il leggero ciondolare del capo.
Il ticchettio dei braccialetti che adornano le bracia ossute
La gioia degli adulti che , come bambini, giocano con le onde.
La mano provata,che chiede denaro, e tu guardi la mano e non agli occhi.
In Kerala c'e una donna che sta imparando a respirare, ascoltare e abbracciare.


Se ti abbraccio non aver paura. ( F. Ervas )


Welcome to the south... of India.

How to make the whole country a costume. Arriving in Cochin, I wore a helmet, armed with a knife between his teeth, and I prepared myself psychologically to 'meet with the Indians and their Tuk Tuk.Beh, I was not considered at all, in spite of myself, I have laid down my arms and went to look for a means of transport alone. I booked a cheap hostel, so I am prepared to use the spray disinfectant, detergent, antiseptic, alcohol and of course, I have brought the cover sheet from home ... but, I  not needed it, the mattress was even more 'comfortable at home. A final remark on 'clothing. As a perfect manual I brought only long pants and long-sleeved shirts ... well, in Varkala  there are 35 degrees!

 Come fare di tutto un paese un costume. Arrivata a Cochin, ho indossato il casco, armata di coltello tra i denti e mi sono preparata psicologicamente all' incontro con gli indiani e i loro Tuk Tuk. Beh, non mi hanno considerato minimamente, mio malgrado, ho deposte le armi e sono andata a cercarmi un mezzo di trasporto da sola. Ho prenotato un ostello economico, quindi, mi son preparata ad usare lo spray igienizzante, detergenti, amuchina, alcool e ovviamente, mi son portata il lenzuolino da casa...ma, non ne ho avuto bisogno, il materasso era perfino piu' confortevole di quello di casa. Ultima considerazione sull' abbigliamento. Da perfetto manuale mi portata solo pantaloni lunghi e magliette a maniche...beh, in Varkala ci sono 35 gradi!

Date un luogo comune a un fanatico e ne farà un dogma.
Roberto Gervaso

sabato 5 gennaio 2013

Indovina dove sono?

18 verticale: Città color paglierino dallo
stile barocco, scorci di mura nere dovute alla pietra lavica usata come mattone. 13 orizzontale: Alla fine di ogni via, c’e una chiesa, alcune hanno delle croci rosse sui portoni. 21 orizzontale: Le sue spiagge, si chiamano Lido dei Carabinieri e Vigili del fuoco. 1 orizzontale: C’e la Playa, ma non siamo a Barcellona. 22 verticale: Il carretto del venditore un giorno ha i fichi d’india e il giorno dopo broccoli.
31 verticale: Si parla una lingua a me sconosciuta. 24 orizzontale: Le macellerie diventano ristoranti all’aria aperta, e i fumi di carne di cavallo inondano la città. 42 verticale: La granita al limone si mangia in piazza del Teatro. Bon tiempu e malu tiempu non dura tuttu u tiempu ( Antico detto senza copy left )

martedì 6 marzo 2012

Dondolando a Viñales

Quasi tutti vanno a visitare la parte ad est di Cuba, quindi io sono andata a Ovest.
L'ostello in Havana, l'unico con i dormitori, mi ha prenotato la Casa Particolares in Viñales, con compagno di stanza annesso, e cosi un ragazzotto danese di nome Lars è stato il mio compagnio di viaggio per il resto del mio soggiorno a Cuba.
Poteva andarmi peggio, poteva essere francese vecchio e brutto.
Viñales è un paesello coloniale, il colore preferito per le case è il rosa, maiali e galline gironzolano indisturbati per le stradine non asfaltate del villaggio.
Sotto ad ogni porticato ci sono le sedie a dondolo, e questo può già dare un idea del ritmo di vita.
Diversamente dall' Havana, qui nessuno cerca di venderti qualcosa, la gente ti saluta e non fischia al tuo passare o per lo meno evita di dire " oi mi amor, mamacita, que linda hermosa ..."
Qui ho fatto tante cose...mi son dondolata sulla sedia a dondolo, ho assaggiato tutti i tipi di biscotti, dondolato sulla sedia a dondolo, chiacchierato con tutto il vicinato, sempre dondolando, ho anche ballato salsa e visitato delle grotte, tra un dondolamento e un bicchiere di succo di Guaiaba.
Peccato che non ho trovato delle sedie a dondolo pieghevoli da pèortare in Italia...le vedrei bene lassù al Crotto...dondolandomi guardando il lago di Como...perchè ora si ritorna...le ferie son finite, ma il dondolamento tra una cosa e l'altra rimane. Dondolare come stile di vita. Dondoliamo?
The old man opened his eyes and for a moment he was coming back from a long way away.( Hemingway )

venerdì 2 marzo 2012

Cuba è...

Cuba è ferma agli anni ’50, lo vedi dalle vecchie Chevrolet colorate e malandate parcheggiate nel Parque della Fraternità dell’Havana, è arrivata fino agli anni ‘ 80 per i colori della Tv, ma i collant delle impiegate statali a fiori neri, sono sicuramente anni ’90.
È la pizza a 5 pesos, il caffè a 1, il pane a 3 e un litro di acqua a 24, è il panettiere sempre aperto con il biscotto mantecato e il pane dal colore inspiegabilmente giallo zafferano.
Cuba è Fidel, Camilo, il Che e non Raul.
È la patata che manca dal mercato da 2 anni e la frutta e la verdura delle bancarelle sono sempre le stesse.
È la salsa che si ascolta nelle case, il baseball giocato per strada con l’acqua che scende dai balconi, è la Guagua (bus) n. P15 che non passa mai e il 400 ti porta a Playa dell’Este.
È il CUC e il pesos nazionale, i locali anonimi statali e quelli un po’ più kitch dei privati, Cuba è l’inno cantato nelle scuole prima delle lezioni con il saluto alla bandiera dei giovani Pionieri.
È l’affitto che non si paga, l’istruzione gratuita e il libricino con la “quota” di cibo che lo stato fornisce, è la “Casa Particolares “, cubana versione dei Bed and Breakfast, ma con i centrini di pizzo della nonna.
Cuba è il sogno di andarsene da questa Cuba, e, per chi ci riesce, è la casa dove si aveva uno spazzolino da denti per tutta la famiglia, ma è dove la famiglia è restata.
È proprio vero che la libertà è preziosa; così preziosa che dovrebbe essere razionata. (Lenin)

domenica 12 febbraio 2012

Intervallo Messicano...Preparame la cena, que regreso pronto.

Causa dentista economico, eccomi nuovamente in San Cristobal, due molari nuovi e denti bianchi, 71 euro.

Qui ho provato il sushi, ed io che son sempre stata titubante sul pesce crudo, devo dire che mi è piaciuto, 1 piatto con 10 rotolini di riso, alghe e salmone, 2 euro.

Ho aspettato per 4 ore un’ autobus, dopodiché gentilmente mi è stato informato che il bus è stato dato per “desaparecidos”, ho poi scoperto che l’autista si era solo perso…per 8 ore…ho preso il bus il giorno dopo scortato dalla polizia, prezzo 35 euro.

Giro al mercato e acquisto di : Achiote, bacche di cacao, semi di jalapeño, di Havanero y di chile piquin, erbe magiche contro il mio raffreddore perenne ( chiedo anche un consiglio a qualche medico in ascolto, anche se lo so, l’unica cura è il mare… o l’oceano) caffè Chiapaneco, semi dai mille colori, zafferano e altre varie polveri colorate presumo piccanti, 18 euro.

Il viaggio con l’Adelita, il furgone di Gerardo, ascoltando Calle 13, tra la valle Ventosa, la costa Oaxqueña e curve, con pausa pranzo a base di pesce con salsa di Chipotle, 33 euro.

Una famiglia di San Miguel, piccola comunità del Chiapas, ha cucinato per me e per i ragazzi che mi ospitavano a San Cris, zuppa di pollo, con yucca e chayote... senza prezzo.

La vita mondana di Merida tra Botaneras e centri culturali con musica elettronica e Messicani più bianchi di me, ospitata da Raul, senza prezzo.

Viaggiare in un altro stato e sentirsi a casa, non ha prezzo.

Viaggiare e sapere che si può tornare, non ha prezzo.

Qui capita che qualcuno esce di casa e non torna più.

La vita a volte, qui, non ha prezzo.

Prepárame la cena que regreso pronto, yo miro para afuera y miro para adentro
la reclusión es mi punto de encuentro, me ubican dentro de lo marginal
pero en algún momento todos nos portamos mal

En esta vida me castigaste,me robaste el tiempo, me re-cagaste
mi culpabilidad es como una pecera vacía, como juzgar al sol por salir de día.

Prepárame la cena que regreso pronto...
( Calle 13 )


giovedì 2 febbraio 2012

Le tres mentira di Mazunte

Mazunte rimane uno dei miei posti preferiti in Messico,
qui i posti si chiamano, Siddartha, La Isla, Estella fugaz… al tramonto si vede gente fare yoga e meditare, al mattino si possono vedere delle spirali disegnate sulla sabbia, fatte da chissà quale entità misteriosa…io dei sospetti li ho, uno strano tipo con barba lunga e Cucù si aggira sempre al mattino presto…secondo mè il Cucù è in realtà un antenna e gli alieni comunicano con questo strano personaggio dallo spazio. (opinabile )
Anche qui la grande piaga degli artigiani incombe e ogni anno aumentano.
Rasta con abiti di lino colorati vendono artesania di macramè, si dovrebbero però aggiornare, la loro arte rimane sempre limitata a bracciali e collanine, suvvia un po’ di immaginazione, borse e vestiti? Beh , dato che è tutto un lavoro di nodi magari prende un po’ di tempo…ma a me sembra che il tempo a loro non manchi.( opinabile)
Sempre accompagnati dal cane, gironzolano in gruppo e alla sera si tramutano in cantautori con il loro Charinghito, gli argentini e strumenti a fiato, i francesi…e gli Artesan italiani che fannò qui? Si cimentano in un più pericoloso gioco…lo spaccio, questi giovani idioti (opinabile) pensano di essere dei Geni della Mala, ma con i Messicani il gioco può diventare pericoloso.
Nell’ ostello ho conosciuto un po’ di gente e con la mia cumpa della serata, uscivo a mangiare tacos di pescado o il Nopales ,la foglia del cactus un po’ bavosa e senza sapore ( opinabile ), però nutriente, innaffiando il tutto con una Caguama o Agua de Jamaica al ritmo di Cumbia.
Ho visto code di balene e delle razze , una l’ho vista molto da vicino, mi ha punto…fa male…tanto male…( non è opinabile ), al centro medico mordevo il cuscino e graffiavo i muri dal dolore, ma poi la santa iniezione di Novalgina, mi ha alleviato il dolore, fortuna vuole che con me ci fosse un ragazzo siciliano, Danilo, che mi ha assistito, compreso procurarmi un passaggio con lo scooter al ritorno, mi ha anche regalato ( opinabile ) una macchina fotografica perché gli pesava troppo, ora vedo se riesco a venderla, contattatemi per informazioni.
E tra un tuffo e un po’ di snorkeling, qui ci sono rimasta 3 settimane, tra tamales de Chipil, la password del giorno, concertini blues, pescadilla, Orione e Sirio, Plancton illuminato, Tlayuda, papaya, pancito de chocolate, andiamo a Punta Cometa e con le tres mentira…mañana no tomo mas, mañana me voy e…solo la puntita.
Ci sono solo due differenze fra arte e artigianato. La prima è che puoi toccare l'artigianato quanto vuoi prima di comperarlo, la seconda è che costa meno.

giovedì 12 gennaio 2012

Contributo Chiapaneco

Dopo aver viaggiato in posti nuovi, avevo voglia di luoghi conosciuti e quindi eccomi qui, dove gli Indios manifestano per i diritti dei Nativi.
Al nord li deridono un po’, rivoluzionari delle cause perse li chiamano, ma per fortuna ci sono. Siamo tutti dei Rivoluzionari o pretendiamo di esserlo, e qui in Chiapas, di gente con la maglietta zapatista ce n’è, anch’io ne ho comprata una, però l’ho presa nella comunità Zapatista… il mio contributo alla comunità.
Mi son anche comprata il fazzoletto delle Mujeres ribelli… contributo alla propaganda, il loro motto è “Lento però Avanzo”, e la lumaca ne è il simbolo.
Qui mi ha ospitato Gerardo, un vecchio amico, e ho festeggiato l’anno nuovo in stile messicano, con piñata e cerveza…supporto agli alcolisti e in stile Maya …contributo agli Indios, con un rituale fatto di canti e balli, con tanto di sciamano ed erbe magiche, dovrei essere più fortunata nell’anno nuovo, vabbè che anche di quello passato non mi posso lamentare, ho un ristorante e sono in ferie, ferie lavorative ovviamente , assaggio tutti i cibi …contributo alle nuove ricette nel Crotto, mangio Tamales, Elotes e tutto ciò che è cotto venduto al mercato dalle sciurete...contributo alle comunità indigene degli Tzotzil.
Preferire la Indios alla Victoria, stiamo parlando di birre, è una scelta equosolidale…appoggio al gusto migliore della Indio.
Per non farmi mancare nulla ho dato il mio contributo ai Dentisti locali, 2 carie al prezzo di 80 euro, i dentisti son tutti uguali, vai per una carie e te en trovano minimo 4!
Ho trovato una erba miracolosa, fa bene a tutto e quindi ecco buttate le bustine di The a favore della Damiana… supporto alla piante autoctone.
Qui ho ritrovato vecchi amici e la mia amata Cumbia…supporto a balli folkloristici locali e mi son ritrovata fan anche della musica Rancera, si balla come il quartetto Cordobese, cioè, cosi è come la ballo io…contributo alla libertà di espressione e se qualcuno volesse contribuire ai miei vari contributi vi lascio i miei codici della Poste Pay, è ricaricabile…contributo a Veronica In Viaggio.
Marcos è giornalista a Monterrey, nero in Sudafrica, cinese a Milano, palestinese in Israele, indigeno nelle strade di San Cristóbal,Alessandro cuoco cantautore per le strade di Rio, rapper nel Habana, senegalese a Lampedusa, mapuche nelle Ande, Maestro anticonformista in Cina, casalinga un sabato sera in qualsiasi quartiere di qualsiasi città di qualsiasi Messico, maschilista nel movimento femminista, donna sola nella metro alle 10 di sera, agricoltore sfrattato dalla BreBeMi, pensionato con la pensione sociale, Katia fiorista disperata, operaio disoccupato, cinquantenne con contratto a progetto, dissidente nel neoliberismo,illegale negli Stati Uniti, scrittore senza libri né lettori, Veronica ballerina incompresa e, certamente, zapatista nel sud-est messicano. Marcos è tutte le minoranze rifiutate e oppresse, resistendo, esplodendo, dicendo "¡Ya basta!" –, tutti noi siamo Marcos.

venerdì 6 gennaio 2012

You Know If You Are Mexican If..

Sei Messicano se i cioccolatini sono al “Sapore “di cioccolato, se quando rompi una piñata, rubi i dolci ai bambini e piangi se la “Palleta Payaso” non capita a te!
Se aggiungi Chile, limone e sale a tutto, dalla zuppa, al cocco, dalle patatine al pane!
Sei Messicano se hai una pianta di limoni nel giardino, e anche se c e l’hai, rubi quelli del tuo vicino.
Sei in Messico se ti controllano il biglietto dell’Autobus, non perché non si fidano di te, ma perché il conduttore s’intasca i soldi.
Sei Messicano se hai la Visa per gli stati Uniti, perché vuoi andare a trovare tua figlia che vive la, ma alla frontiera non ti fanno passare, e ti accorgi che stanno costruendo un muro!
Sei Messicano se quando prendi l’autobus, la tua coperta ha dei disegni con animali, e come stuzzichino per il viaggio ti porti i Tamales .
Sei Messicano se a Natale mangi il tacchino e inviti un Italiana che non conosci a casa tua, la porti in giro per Queretaro con un amico che si chiama Akbal.
Sei Messicano, se vedi la stessa Italiana seduta sull’autobus e anche se non ti sembra magra, le regali dolci e bibite.
Sei Messicano se casa tua è sempre in costruzione e le luci di Natale rimangono tutto l’anno.
Sei Messicano se chi ha la pelle bianca, è un gùero, lo straniero è un pinche gringo e lo Chilango hanno corpo di Chile e cara de Chango.
Sei Messicano se l’odore delle tortillas appena sfornate ti ricorda la mamma, e se vai a mangiare da qualche zia non te ne puoi andare, se non hai finito il tuo tacos e no estas sola con Mazola!
Sei Messicano se il PAN non lo mangi, se agli incroci si passa Uno Uno, se Botanas non è una parolaccia, se il Chavo dell’8 rimane il tuo programma preferito e se sai tutte le canzoni di Cri Cri.
Sei Messicano se quando dici, “ahorita “,un gringo si mette a piangere! E Viva Mexico Cabron!
My mom said Mexico is dangerous.
Sí, está lleno de mexicanos.
( Babel )

mercoledì 28 dicembre 2011

Ricordo Ranchero degli anni '80

Da El Fuerte ho preso il treno, l’unico treno passeggeri in Messico, attraverso la Barranca del Cobre, nello stato di Chihuahua. Mentre percorrevo l‘altopiano (ho anche capito perché si chiama altopiano…non c’e nulla al di sotto dei 2500MT) ho avuto un flash back e per qualche scherzo del destino, mi son ricordata di una scena dove una ragazza veniva rapita e mandata in Messico..vi do dei suggerimenti…lei, orfana, ha fatto l’inferimera a Chicago…il suoi amori, uno è morto, uno era senza memoria e il terzo era un attore malinconico…ancora niente? Signorina tutta lentiggini…non so perché ma mio sentivo Candy Candy! Che emozione…tutti sti viaggi per arrivare qui…ecco perché sono stata a Londra , negli Stati Uniti e ora sono in Messico! Dato che ero emozionata di questa mia scoperta, l’ho voluto comunicare al mio vicino di sedile…non mi a capita…e quidi mi son fatta il viaggio con gli occhi sognanti, pansando alle puntate di Candy …non potete capire!
Il Canyon sarebbe stato bello da visitare a piedi con delle escursioni di alcuni giorni…sapete ormai tutti della mia passione per le camminate vero? Mi son fermata solo 15 minuti ad ogni fermata, una foto, una Gordita de Papas e via. Mi son fermata invece a San Juanito, piccolo paesello di poche anime, ospite da un ragazzo e dalla sua famiglia in un Rancho, si insomma una fattoria.. e io sempre li, mentre ero sulla collina a guardare la casetta e pensando a Miss Pony (rif )mi sembrava di sentir anche la cornamusa!
Nel paesello c’e wifi, nel Rancho ci sono i pannelli solari e una serra che da rifornimento per frutta e verdura per la piccola comunità, nessuna TAV e Bre.Be.Mi. minaccia il latte delle mucche e nessuno viene sfrattato per poter ingrossare il denaro degli imprenditori e discapito delle terre, qui si pensa che la natura sia importante e che deve essere rispettata. Con Ludving, il ragazzo che mi ospitava, siamo andati a Madera a trovare degli zii, ci siamo fermati a mangiare e a dormire, non mi lasciavano più andar via, gli zii sono ricchi, dalla Casa di Pony alla Villa degli Williams! Sono stata anche a vedere un documentario sul contrabbando di legna. Qui io sono la più bassa! Tutti indossano il sombrero, gli stivali e il cinturone con la fibbia, dato che faceva freddo mi hanno prestato un Poncho, giusto per essere in Stile Messicano…con il cappello di Babbo Natale però! Ho visto anche la neve!! L’ultima volta che l’ho vista era il gennaio del 2009…mi sentivo come un senegalese che vede la neve per la prima volta.
Tra una tequila e l’altra mi son fermata qui 5 giorni, quando i Narcos hanno ucciso il vicino di casa , ho fatto i miei bagagli e me ne sono andata. Si mamma, non te l’ho detto…non ti ho detto anche, che qui , nello stato di Chihuahua, la gente viaggia solo di giorno, sennò di notte ti assalgono, ma tranquilla, la famiglia che mi ospitava aveva delle armi in casa, il papà era una specie di Ranger .. Ora sono al sud , lontana dagli scontri tra bande.
E con la nebbia di Londra che mi avvolgeva e con una lacrima pensando a Terence mi son diretta verso Zacatecas … non potete capire!
Sei più bella quando ridi , che quando piangi( Principe della collina)

venerdì 23 dicembre 2011

Potevo essere alle Fiji e non a Mazatlan

Avrei potuto stupirvi con un rischioso tragitto per la Ciudad de Suarez, famosa per qualche decapitazione, potevo stupirvi addentrandomi in Tijuana in piena notte, potevo anche si, costeggiare il confine messicano da pacifico all’ atlantico, fotografando donne squartate senza organi o imbattermi in una discussione armata tra Narcos a Monterrey…..potevo stupirvi con questi effetti surrealmente reali...potevo.
Ho volato, potevo fare un volo diretto, senza cambiare l’aereo 3 volte, discutendo con una hostess cinese in L.A. che mi chiedeva la green card , ma io dagli Usa stavo uscendo stordita! Potevo evitare di dormire all' aeroporto di Dallas, ormai ho raggiunto delle capacità di torsione pari a Houdini per adattarmi alle poltrone, che cavolo li mettono a fare i braccioli in un aeroporto? Le poltrone servono per dormire, non per sedersi! Potevo evitare di prendere l’aereo giocattolo con 20 persone a bordo, che ad ogni sobbalzo era un ...o mamma adesso ci siamo,...potevo.
Potevo prendere un taxi a Mazatlan per arrivare in centro, senza aspettare 3 ore un bus collettivo, potevo andare in un Resort sul mare invece di essere ospite da una coppia di Messicani, che mi hanno portato a mangiare i Tacos di Camarones e Pescado ... potevo! Se non fossi andata a mangiare il pesce potevo evitare la diarrea...potevo!
C'hanno detto vili, brutti e schifosi, ma son soltanto degli stitici gelosi, il corpo è sano, lo sguardo è puro, noi siamo quelli che han cacato di sicuro! ( Inno del Corpo sciolto )

martedì 20 dicembre 2011

Meglio un Apple oggi che un gonnellino di pelle ieri...

Wikipedia dice che la città è stata scoperta il giorno di Santa Barbara a lei deve il suo nome, come i trovatelli, la cittadina è sul bianco, con una bella via di negozi. La Bougainville ne fa da padrona, tra l’altro è uno dei mie fiori preferiti, si potrà fare un mazzo di Bougainville? Chiederò consiglio a Kationa nel suo Sito Web “L’angolo Verde” scaricabile sul I Pod, ancora non esiste , il sito, ma noi pensiamo avanti, non troppo avanti però, alla pensione non ci pensiamo, ci pensano già in troppi per noi, come quelle sciure che dopo anni che non mi vedono è la prima cosa che mi domandano, " e la pensione?" Io rispondo sempre che la faccio On –line e loro rimangono senza parole.
La crisi qui non si sente, qui ci viene la gente con la mastercard gold e l’ I pad, i divorzi sono all’ordine del giorno e nessuno vorrebbe far crescere qui i propri figli perché dicono ci sia troppa superficialità, dicono che sia dovuto al sole perenne, dico io che, anche a Urago d’Oglio è cosi e di nebbia e di acqua ne passa sotto il ponte, dicono che sia perchè non si sta in casa e che non si passano quelle belle giornate fredde e umide tra le 4 mura, sorseggiando un te e chiacchierando, dico io che invece in casa si gioca a wiifi, si guarda la tv in streaming e non si chiacchiera , si chatta, dicono che il tempo non influisce sul tuo umore, perché c’e sempre il sole, e che quindi si abbia una certa apatica insofferenza e riversano questo sul consumismo, dico io che in effetti quelle belle giornate di pioggia fanno bene, perché si può piangere sotto l’acqua e nessuno se ne accorge. E ci si sfoga un po’. Come nei grandi classici dei discorsi comuni insomma, si parla del tempo che fà.
Terra di vigneti e io nata della culla della Franciacorta, si vabbè a qualche kilometro, non potevo certo farmi mancare il giro di cantine, infatti, in compagnia di alcuni amici mi son fatta passare da esperta sommelier, decantavo il vino, al secondo giro ho mollato però, rifugiandomi in un ristorante a mangiarmi i granchi, il secondo detto comune, non dire mai al contadino , quanto è buono il granchio con il vino…o quasi.
10000 anni fa, qui già c’erano i Chumash, una tribù dei nativi americani, qui ci sono stati tranquilli e beati con i loro gonnellini di pelle, cacciando e pescando finchè non sono arrivati gli spagnoli. Poniamo la domanda a Siri ( Iphone 4s) " Si stava meglio a Santa Barbara mangiando frutta o avendo un apple store sotto casa?" Ritorna il grande classico "si stava meglio , quando si stava peggio ?" Forse i Chumash sono rimasti per anni nelle stesse condizioni, perché han sempre avuto cibo a portata di mano, panza piena chiama riposo, per fortuna sono arrivati gli spagnoli e i missionari a portare un po’ di vita a questi popoli, copritevi immondi, smettete di copulare, alzatevi all’alba a costruire chiese, e a causa della pennichella, della grande tribù sono rimaste solo alcune vie intitolate al popolo estinto.
Siri ha risposto "Rimanete sempre un po’ affamati, non per essere folli, ma per essere pronti a correre".

mercoledì 7 dicembre 2011

dai Laghè ai Lakers

Ebbene si dopo una breve pausa lavorativa sul lago di Como con la piccola trattoria “Crotto Piazzaga e sai cosa mangi” ( pubblicità occulta ma il blog è mie e posso) eccomi ancora itinerante.
Quanto è bello itinerare.
Il freddo del lago è stato sostituito dalla brezza dell’oceano, l’ombra che ricopriva sempre il lato della montagna è stato sostituito dal sole perenne..qui tutti i giorni sono uguali, c’e sempre sole, ok è inverno anche qui, infatti ho la felpa alla sera e la sciarpettina per i colpi d’aria, le Suzuki 4x4 sono sostituite dalle limousine che sfrecciano pompando musica di Tupac o Snoop Doggy Doog, occhio a non mettere rap della East coast sennò qua se la prendono sul personale, e al posto della mulattiera ora cammino sulla walk of fame..avete capito dove sono? Sono a “El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Ángeles del Río de Porciúncula”, in poche parole, Los Angeles, in poche lettere L.A. e anch’io come Kerouac mi domando e dico ma gli angeli ? Perché proprio bella bella non lo è. Ero anche nella speranza di incontrare qualche VIP o Bellissario, (Quantum Leap, per chi non lo sapesse) nulla, neppure un Luke Perry di passaggio.
Ospitatata da due couchsurfer italiani , sono stata scarozzata tra Beverly Hills e Venice beach…tra caffè con la schiumetta e parmigiana, giusto per non rendermi il cambiamento troppo traumatico e io, dato che ora mi spaccio per pasticcera, ho fatto la famosa Torta al cuore di cioccolato, ho detto che era la torta che andava di più al Crotto, ma non è vero, l’ho fatta solo una volta è che non avevo voglia di sbucciare le mele, e dato che ho comprato mezzo kilo cacao missa che la rifarò spesso. Ho da poco finito di leggere Furore, di Steinbeck, libro sulla grande depressione ambientato in L.A. Il libro in sé finisce malissimo, con una scena che più triste non si può e se negli anni trenta la banca portava via la terra ai mezzadri oggi porta via le case, i cartelli “we are the 99%” e la maschera di V non ce l’avevano, ma missà che indignati lo erano di sicuro, secondo voi che tasso avranno avuto negli anni trenta…variabile?
La banca è qualcosa di diverso da un essere umano . La banca è qualcosa di più di un essere umano. È il mostro. ( Steinbeck )

martedì 29 marzo 2011

Finisce con KL , passa da UdO e inizia con CO

Finisce con KL questo viaggio, iniziato 17 mesi fa, con meta solo il Guatemala, iniziato come prova, iniziato per una voglia di cambiare, per ripulire il mio animo, per avere nuova energia. Finisce un viaggio ricco di emozioni, sorrisi e occhi. Finisce un viaggio dove la mia priorità giornaliere erano, dove dormo cosa mangio, i pensieri a proposito erano, speriamo non ci siano le pulci nel letto e speriamo non mi venga la diarrea ( almeno durante il tragitto dei bus ). Un’ ovazione alle pasticche anti diarrea sud americane, loro si che ne sanno di feci. Finisce con tanti persone del cuore , cercherò di circondarmi solo di persone speciali. Il pessimismo e le negatività le lasciamo ai Malesiani ( hanno la faccia triste ) cercherò di ricordarmi come sto adesso e come voglio stare. Questi sono stati dei mesi speciali e come un amico ha detto, non bisogna fare il giro del mondo per rendere un anno speciale.
Coming home from very lonely places, all of us go a little mad: whether from great personal success, or just an all-night drive, we are the sole survivors of a world no one else has ever seen. - John le Carre
Passa da UdO, Urago d’Oglio, paese nativo, dalla piazza che nessuno vede, dalle strade perennemente con buche, da il “ Tu sei il figlo di?”deli amici dell Oglio, del morti in Campo, della capannina e del carnevale, dai papà che tengono il posto dal medico ai figli e il medico è un egiziano perché il vecchio medico che era sempre al bar è ancora al bar, dal campanile con le luci di natale dal ’71 e dal prete che si crede Dio, il paesello dove mi incontro a bere il Pirlo con gli amici, dal caffè il lunedi mattina con mamma e papà, zie, nonna, cugina e fratello, solo uno l’altro lavora sempre, dalle cene tra salame nostrano e vino del contadino, da qui passo e ricontinuerò a passare .
We must never cease in our exploration for at the end of all our exploring we will come to the place we started and know it for the first time."( TS Elliot )
Inizia con CO, perché è li che sono diretta con i coniugi comaschi ( la Kationa alla fine non aveva la tbc ma solo uno sei suoi psico mali) e l’inizio si chiama Crotto di Piazzaga, vi chiederete cos’è un Crotto, l’ avevo detto io che nessuno sa cosè, è come un rifugio, definizione di wikipedia, grotte naturali sul lago di como usate per conservare cibi e vino, sempre wiki cita: Si vende vino bono e si tiene schola de umanità (1781) e questo noi faremo, ci terremo vino buono, discorreremo sull’ umanità e ci conserveremo la Kationa!
“Nessuno può tornare indietro e iniziare un nuovo inizio, ma chiunque può iniziare e fare oggi un nuovo fine.” Maria Robinson

giovedì 24 marzo 2011

KL

La capitale della Malaysia è grande con palazzoni enormi con mega centri commerciali, che puzzano un po’ e con un pessimo gusto per i vestiti, tutti sintetici, ci sono meno mussulmani che in Kota Bahru, qui ci si muove bene con i mezzi pubblici e con alcuni CS abbiamo girato per la città , 2 giorni bastano e avanzano, ma se sei in compagnia vanno bene. Facile da camminare, corte distanze e con le mie Birkkenstock , posso andare ovunque, di calzature ne ho due, i sandali Birky e le salomon walking che mi han sempre tenuto i piedi all’asciutto, se hai i piedi bagnati è fatta, la pelle diventa molle e ti si formano i taglietti, senza dei buoni piedi non vai da nessuna parte. Ecco il perchè delle mie foto con i piedi.
Perché sono lontani dalla testa.
Perché conoscono il suolo, le spine, i serpenti, l'aspro e lo sdrucciolo.
Perché sono tutto l'equilibrio.
Perché sono la superficie che spetta quando si sta in una folla e si sopporta un gomito altrui in una costola,un braccio sotto al naso, una cartella nell'addome, ma non si permette a nessuno di calpestarceli.
Perché sono il minimo e inviolabile confine.
Perché reggono l'intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato.
E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché scalzi sono belli.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Puskin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip tap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere a qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l'appoggio.
Perché come le capre amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.(Elogio ai piedi, Erri De Luca)

Perehntian, la sardegna Malese

Il bello di quando viaggi senza altri turisti è che la gente un po’ si prende cura di te, capiscono che non sai dove sei girata e di aiutano, prima ovviamente di deridono. Ho attraversato il confine tra la Malaysia e Thai a est, pochissimi i turisti che passan da qui, appena attraversato il confine sembrava che alla stazione dei Bus, già tutti sapessero la mia destinazione, mi indicavano dove sedermi, mi han dato degli spiedini di carne, un succo all’uva e tutti quelli che passavano, mi guardavano ridendo dicendo la città dove ero diretta , Kota Bahru, secondo me, comunicano tra di loro tramite walky talky, quando poi ho messo piede sull’ autobus e tutti si son messi a ridere dicendo Kota bahru, ho avuto conferma della mia teoria. A KB, sono stata ospite da Chis, ragazzo californiano di cs e il suo roommate Andrei. Insieme ad altri cs siamo stati a fare il week end alle isole Pehrentian, ragazzi tanto di cappello alle isole malaysiane, acqua trasparentissima, quasi bianca e con onde ( nella spiaggia da noi scelta ), e dato che io non nuoto in mare, giocare con le onde andava benissimo. A long beach c’era solo un bar e quindi alla sera tutta la spiaggia si ritrovava li, tra i fumi del Rum locale (dolcissimo e di pessima qualità). Ottimo modo per passare la mia penultima tappa del viaggio..ebbene si, tra poco metterò piede in suolo bresciano."non è il cielo che abbiamo sulla testa che dobbiamo cambiare ma l'animo con cui ci siamo messi in cammino"socrate

mercoledì 23 marzo 2011

Ao nang e il ritorno a Krabi

Ao nang che avevo snobbato all’andata ha subito una rinascita, grazie anche a dei buoni consigli e quindi lontano dal centro ho trovato una guest house molto abbordabile, in mezzo alla giungla e de buena onda. Il dormitorio era basic e per basic intendo pareti di paglia, senza porta ma il letto con la zanzariera dava un tocco chic al tutto, qui mi son fermata una settimana e con gli altri ospiti ( per lo più tedeschi ) formavamo un bel gruppo, cenevamo insieme tra una birretta e una schitarrata. I tour anche stavolta non sono riuscita prorpio a farli , ho il blocco emozionale per le barche strabordanti di turisti. Sono anche passata a fare un giro a Krabi, ospitata da un ragazzo italiano che vende mobili Italian Style, il ragazzo vede lontano, partito dal nulla ora ha un proprio brand. Mi piace, se pensi in piccolo rimani piccolo, bisogna pensare in grande e ottenere di più. Qui ho appreso del terremoto in Giappone. Un ragazzo giapponese a lasciato questo messaggio il giorno 12 Marzo nella bacheca di cs: We had an earthquake yesterday. Our city is over 300Km away from Sendai-city. But very very shaked. Half an day blackout.
Northpart of Japan liked battlefield.
Please pray for victims.
Atsushi

martedì 22 marzo 2011

BKK

Bangkok, Koh San Road, la via dei massaggi, dove puoi comprare di tutto, dei locali dai mille turisti. Secondo voi potevo scegliere una guest house in centro? Ma anche no, e quindi il povero autista di tuk tuk alle 4 del mattino mi ha scorazzato per la città alla ricerca dell’ostello da me scelto in una vietta nascosta, tanto nascosta che non la trovava e io mi rifiutavo di scendere, alla fine dopo aver mobilizzato tutto il quartiere l’ha trovata ( io continuavo a dargli indicazioni ma lui non mi ascoltava, cioè non capiva dato che io non parlo Thai) A BKK ho visitato e odorato le vie incasinate del centro, tra pad thai e banana shake, coppie vestite trekking style e fricchettoni old style ( maglia arcobaleno psichedelica decisamente old style) tuk tuk e bum bum. Io lo squallore del turista sessuale o dei locali ping pong non l’ho visto o forse ho solo abilmente evitato la zona. La città è grande e inquinata con qualche tempio sparso qua e là. Ho visitato la vecchia capitale Khmer Ayttaya in compagnia di un ragazzo thailandese cs , l’ho riempito di mille domande, cibo, religione, politica no perché parlare del Re non si può in pubblico, lui questo ometto che appare sui cartelloni con fare dismesso in tutta la Thailandia, è innominabile, e non perché se ne parli male ti querelano, ti imprigionano a vita alla meglio! La pena di morte è eseguita per i reati di omicidio e per il traffico di eroina e anfetamine. La Cannabis è esonerata, non ti decapitano.. Quindi via libera al delta-9-tetraidrocannabinolo, mio fratello sta cercando di convincere mia mamma a farsi una bella special cake per curarsi il glaucoma. Se quando torno la trovo che ascolta Bob Marley, saprò che ci vede benissimo.
E pensare che la cannabis sativa potrebbe risanare questo mondo alla deriva, potrebbe soppiantare petrolio e derivati, la plastica ed i farmaci a cui siamo abituati. Sarà per questo che è vietata: ai despoti non piace la gente rilassata e l'energia pulita (Punkreas)

lunedì 21 marzo 2011

Sihanoukville aka la riviera Cambogiana

Metti una bella spiaggia, cambogiani sorridenti, mototaxi improvvisati, bambini che corrono e giocano e ragazzine che cercano di accalappiare i turisti di passaggio e ottieni Sihanoukville.
Io ho scelto una zona della città lontana dal centro ma a soli 5 minuti dalla spiaggia, ottima scelta direi.
Metti venditori di calamari fritti, di mango e papaya, massaggi e depilazioni sulla spiaggia, poche persone e un bel mare pulito e ottieni Victory Hill beach. Il mio tempo lo passavo tra vita da mare e nella guest house tra russi e italiani, i primi stile nuovi ricchi e gli ultimi stile vecchi hippy. La sera la lasciavo agli uomini in cerca di ragazzine, tra l’altro queste ultime non erano neanche il massimo. Metti un autobus con cambogiani e turisti e aggiungici un ubriaco con delle cellule fuse da qualche droga sintetica tedesco e ottieni il bus che mi ha portato dalla Cambogia in Thailandia, quando incontro un pazzo lo ignoro e se proprio non riesco e ce l’ho seduto accanto mi fingo addormentata, stupida o morta. Fingersi stupidi funziona, le persone ho costatato li temono. Gli stupidi prenderanno il potere e governeranno il mondo…il riferimento a casi o persone è del tutto casuale.
Quando a 205 km orari un coglione ti precede di 5 centimetri e non ti fa passare, ricordati, figlio mio, che i coglioni stanno sempre in coppia. Quando a 205 km orari il coglione che ti sta dietro a 5 centimetri ti lampeggia perché vuole passare e tu sfiori il pedale del freno, ricordati, figlio mio, che i coglioni stanno sempre in coppia. (Daniele Luttazzi)