• « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino

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“Non mi interessa quello che fai per vivere. Voglio sapere che cosa brami – e se hai il coraggio di sognare di incontrare ciò che il tuo cuore desidera. Non mi interessa quanti anni hai. Voglio sapere se rischierai di sembrare un pazzo – per amore – per i tuoi sogni – per l’avventura di essere vivo.”

giovedì 11 febbraio 2010

Cusco






Cuzco è bellissima…un po’ troppo in altura e con molti sali e scendi ma con i giusti aiuti locali la fatica e la mancanza di ossigeno si sentono meno.
Questo è il periodo delle piogge e a Cusco era molto evidente, la città era in stato di allerta, la periferia allagata e i paesi circostanti completamente sommersi dall’acqua, case spazzate via dal fiume urubamba,
le case per la maggior parte son fatte di fango, quindi un po’ era anche prevedibile.
La strada che portava a Macchu Picchiu impraticabile perché ormai inesistente, con circa 3000 turisti bloccati nella zona archeologica.
Lo sciopero dei bus a Lima a fatto si che non mi trovassi tra i turisti, una volta tanto lo sciopero è servito.
A Cusco mi son fermata una settimana, il mio ostello non era un gran che era soprattutto freddo e quindi usufruivo dell’ostello scelto dai comaschi, caldo, accogliente e con una bella compagnia, sono stata invitata a mangiare la parmigiana fatta da un’australiana…buona, non proprio come si fa in Italia però buona, le melanzane poi le mangerei in qualsiasi modo.
Essendo il Macchi Picchiu chiuso, sono andata con i comaschi e uno svizzero a visitare delle pseudo rovine inca a Mora un paesino vicino a cusco, le rovine in se non erano un gran che, ma il paesaggio era fantastico, ho anche fotografato il Monte Veronica! Che non è da tutti !!
Avendo finito la moneta peruana ed essendo sempre un po’ al risparmio ho deciso di lasciare il Perù e dirigermi In Bolivia.

1 commento:

  1. Sei fantastica cara Veronica.......senza parole....un viaggio da favola....tanto coraggio partire da sola....Polter....:))))))

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