Cambiare il piano del viaggio ormai non è più una novità e cosi per la pasqua Mendoza è stata la mia città.
Dovevo salutare la coppia comasca, che terminava il viaggio sud americano per proseguire in Australia, e mentre loro pagavano a caro prezzo nel vero senso della parola l’alloggiamento in Mendoza io, trovavo rifugio in casa di Cs, German e Diego, ambassador della città e festaioli di natura, quindi i comaschi avranno di me come ricordo molto assonnato. Il mio pranzo di pasqua è stato a base di gnocchi, gorgonzola e una valanga di noci! Molto italiano direi. Spettacolare, quasi quanto le cascate di Igua Azul! Mendoza abbastanza carina, si insomma le città qui si assomiglaino tutte! Sembra di stare nella periferia di una città italiana, sei lì che cammini e cammini e non arrivi mai al centro! Un ultimo saluto ai comaschi con la sicurezza che ci rivedremo prima o poi. Durante il viaggio s’incontrano persone di ogni tipo, persone interessanti con le quali si passono bei momenti, però poi le dimentichi, sono persone di passaggio, ce ne sono altre invece che restano, che ti lascino qualcosa e ce ne sono altre ancora che ti attraversano perché oltre che averti dato qualcosa se lo sono anche portato via.
http://www.youtube.com/watch?v=w1Puw1zJcKA&feature=related
- « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. » I.Calvino
Quasi mi metto a piangere...
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